Un paese senza

Gli amici cominciano a chiamarmi chiedendomi se sto bene . Io che non ho ancora visto la televisione credo stiano esagerando : ha piovuto tanto stanotte e i lampi in un primo momento mi sono addirittura sembrati fuochi d’artificio , poi ho pensato che non c’erano feste programmate in giro e ho concluso che , si, in realtà erano terribili lampi e tuoni.

Poi la televisione mi fa vedere qualcosa di incredibile a un passo da casa :i dolci paesi collinari delle miti terre marchigiane sfregiati da ondate di fango , il Misa a Senigallia che scorre feroce portando con se tronchi e automobili .

Comincio a capire , ma sono ancora lontana da comprendere la tragedia di una portata incredibile per queste terre gentili , così  (apparentemente ) ordinate e nelle quali la caratteristica prima è quella di essere sempre lontane dalle cronache.

E’ sempre assurdo vedere scene simili che sembrano così lontane da noi , ma la Natura così generosa nei confronti di chi sembra volerle bene e di rispettarla in realtà ci ricorda le colpe nascoste e le mancanze di chi dovrebbe proteggere le persone che la abitano.

Un numero pesante di vittime , il caso assurdo di chi vuole proteggere la macchina in garage , il terribile gesto di una anziana che cerca di andare a chiudere una finestra e ,  più terribile di tutti , una mamma che si vede letteralmente portare via dalle braccia il proprio bambino inghiottito da una massa nera e violenta di fango.

Tutto questo è accaduto ieri sera e oggi soffia un vento feroce sulle strade infangate dei paesi che visti dall’alto sono ancora belli , di quella bellezza placida e ordinata che fa delle Marche quel gioiello di pace urbana che credevamo fosse anche solida .

E invece . Comincio a ricordare. 

Era a Vienna , otto anni fa e la televisione austriaca mi aveva mostrato il paese dove vive uno dei miei figli con le strade allagate , il fango che entrava nei portoni e ricordo il mio stupore di  quella volta.

Che cosa hanno fatto gli amministratori locali da allora e soprattutto la Regione e lo Stato?

Ci hanno messo sei anni a cominciare a pensare urgenti interventi di tutela del territorio e una ordinanza folle ha pure impedito che i contadini potessero andare a raccogliere il legname che scorreva nei piccoli corsi d’acqua della campagna perché “ dipendeva dal Demanio”!

Intanto l’estate più siccitosa di sempre preparava la sua vendetta sui terreni induriti e riarsi, la pioggia caduta è stata sicuramente molto più abbondante del normale ma se quegli interventi che già si erano visti urgenti fossero stati avviati siamo sicuri che non sarebbe successa una tragedia di queste dimensioni?

La Procura ha aperto un’inchiesta : omicidio colposo contro ignoti.