Praticamente scomparsa dai giornali la benemerita figura del critico musicale si è verificato uno strano fenomeno : la proliferazione dei blog e dei siti online che parlano di lirica e sinfonica con un risultato imprevedibile :testi lunghissimi , farciti di taglia e incolla e pieni di informazioni circa le trame ( quando di tratta di opere) e di dissertazioni sul perché e percome furono composte certe sinfonie.
Spesso illeggibili per una buona metà , bisogna scorrere in fondo per capire se davvero l’illustre blogger si spinge verso una vera valutazione critica. In generale aspettano di arrivare dopo che altri hanno già scritto abbondantemente.
In attesa che scompaiano del tutto le copie cartacee può essere utile nutrirsi di qualche stralcio d’intelligenza attraverso video rubati da chi del teatro vive e con intelligenza ne parla con cognizione di causa.
Per questo ho trovato molto pertinente ( come al solito ) l’intelligente appello di Jonas Kaufmann ai registi ricordando loro in primis che alla base dell’opera c’è una storia scritta , che il librettista prima e il musicista poi ne fanno già qualcosa di diverso e che la regia può e deve intervenire ma non a “gamba tesa” e suprattutto ricordando che un allestimento vive non soltanto per una performance , ma deve durare nel tempo , permettendo lunga vita allo spettacolo che solo nella proiezione temporale recupera la sua validità economica.
Ho trovato questa perla in un video rubato durante il convegno napoletano a margine della bella mesinscena dell’Otello di Mario Martone ed erano presenti diversi registi famosi .L’accorato appello era a mani giunte per tutti.
Ultima notazione , per tornare all’inizio del mio pensierino di oggi : se ormai tutti sono esperti di tutto ( e la pandemia ci insegna di quanti virologi scoperti per caso siamo oggi circondati ) stiamo anche correndo il rischio di avere una moltitudine di critici musicali che magari non sono capaci di leggere una partitura ma che si permettono di giudicare tutto di tutti , magari solo ascoltando il concerto e guardando l’opera in televisione.