Uno sguardo altrove

Le notizie riguardanti la televisione di stato con i suoi tre canali soggetti a rivoluzione politica mi lascerebbe del tutto indifferente : sono un consumatore televisivo selettivo : guardo solo canali privati , scelgo il mio personale palinsesto sui miei gusti musicali e di attualità con attenzione , ma poi un pensiero mi attraversa la mente :quanti sono come me liberi nelle scelte e quante persone più semplici accendono passivamente la tv e vedono “ quello che passa il governo” ( letteralmente) ?

Se la storia è un pendolo a ripetizione dovrei preoccupami poco . Da tanto squallore culturale può venire solo una reazione forte e contraria .

Così sulla carta , ma quanto l’analfabetismo di ritorno incide sulla psiche generale ?

In un paese dove ancora si uccidono le donne con incredibile frequenza perché tentano la via della libera scelta , dove le terribili tv berlusconiane hanno lasciato un segno indelebile nelle menti fragili , dove sembra possibile ogni tipo di censura se la notizia non è gradita al potere?

L’imbarazzante racconto della raccolta di quadri del collezionista B. 

è solo la conferma del decadimento generale servito sul  piatto della banale ignoranza diffusa.

Il vento di destra attraversa l’Europa e fin qui abbiamo poco da sperare ma il veto russo sul grano in Africa può aprire uno spiraglio di ribellione proprio dal continente sfruttato e calpestato per secoli.

Se l’Africa si ribellasse davvero , se riuscisse a riscattarsi dalla  corruzione che ancora la divora , se il senso della dignità passasse davvero di là?

Scenari di fantapolitica sotto il sole d’estate o qualcosa di molto diverso dal banalissimo “ piano Mattei” che di bello ha solo il nome ad effetto . Bisogna aspettare. 

Luglio

Non è stato un mese facile , forse abbiamo avuto un anticipo di quello che sarà il clima futuro e anche se scienziati di tutto il mondo ci avevano avvisati forse la velocità con cui l’evoluzione climatica ci arriva così violentemente ci trova quasi impreparati , nonostante ciò ci siano ancora i negazionisti , quelli che anche quando bruceranno nelle  loro case o annegheranno nei loro fiumi seguiteranno a dire che le estati sono sempre state così.

Fino a poco tempo fa pensavo che non avrei visto, data la mia età , questo violento cambiamento , in realtà ci siamo già dentro e non è una bella prospettiva per il domani delle nuove generazioni.

Personalmente ho avuto un assaggio di quello che potrà essere un mio cedimento fisico e anche se l’ho risolto mi è rimasta addosso una sensazione di allarme che ho cercato di combattere .

Infatti sono pure andata a farmi un minimo viaggio che ho già raccontato e ieri sera per concludere degnamente un mese duro ho avuto un bellissimo anticipo di regalo di compleanno : allo Sferisterio di Macerata in una serata abbastanza fresca un buon Requiem verdiano in compagnia di un figlio attento e affettuoso.

La compagnia di canto buona , forse un po’ debole il contralto , ma io non faccio testo .

Troppi Requiem nelle orecchie , non si devono fare paragoni.

Ho salutato anche il “ bravo critico “ arrivato alla duemillesima opera , mi ha fatto piacere che lo celebrasse in terra marchigiana.

Per non scordarmi la meraviglia che ancora una volta mi ha regalato il BSO in uno strano scambio gradito ho stirato e attaccato alla bacheca il poster di Semele.

Da quelle parti fanno anche dei programmi particolarmente ricchi e pieni di gadget.

Semele

La consolazione – Lo spettacolo merita un commento speciale.

Tanto per cominciare riprendendo l’annoso problema delle regie direi che questo spettacolo di Claus Guth chiude ogni polenica : fare di un Oratorio di Händel uno spettacolo spiritoso , divertente e raffinato senza essere mai volgare , senza nessuna caduta di stile , solo grande eleganza che gronda cultura è la conferma che sistono solo spettacoli belli e spettacoli brutti.

La storia di Semele , liberamente tratta dalle Metamorfosi di Ovidio ci racconta di un matrimonio che inizialmente sembra uscito da una fiction americana , poi prende il volo entrando nel mito classico per chiudere il cerchio dove era cominciato , ma Semele sarà andta troppo oltre , e è destinata la sorte di essere la madre di Dioniso , ma non ritornerà nella banalità quotidiana.

Certo per fare uno spettacolo simile occorre avre una compagnia di canti eccelsa , con cantanti splendidi , capaci di ballare , saltare , fermarsi a tempo in una drammaturgia perfetta.

Michel Spyres che balla il can can, Orlìnski che si esibisce in un acrobatico numero di breakdance , una straordinaria Semele Brenda Rae , attrice sublime, ma vanno ciati anche tutti gli altri , ognuno perfetto nel proprio ruolo di perfetti cantanti-attori-acrobati , ballerini 

Eccelle anche l’orchestra perfetta guidata con eleganza da Gianluca Capuano .

La serata scorre che ha del miracoloso , a mezzanotte rientro felice in albergo e penso che mi sarebbe dispiaciuto perdere una così rara occasione musicale .

Cambio programma

Arrivo puntuale alla biglietteria per avere il rimborso del concerto.

Mentre aspetto passa Helmut Deutch , al mio festoso saluto : buongiorno Maestro! Ha risposto con un grugnito , la sua faccia esprimeva un disdoro  più grande del mio.

Dopo aver chiesto il rimborso domando timidamente se ci fosse qualche possibilità di trovare un posto per Semele al Prinzregententheater : nein … aber ….lei è molto gentile e cercheremo in  ogni modo di consolarla e mi propongono se possibile , di tornare lì dopo due ore.

Naturlich , no problem: a mezzogiorno il biglietto c’è ed è anche molto bello , centrale , fila 6 :Perfetto,

Sperano di farsi perdonare l’avviso tardivo ( poco professionale , non sono parole mie), ringrazio , il rimborso della Liederabend mi arriverà entro pochi giorni.

Nel primo pomeriggio arrivano da Vienna Gabriele e Edith , venute solo per me , per consolarmi. Sono commossa della loro gentilezza , ho veramente due amiche carissime.

Insieme al Franziskeiner , passiamo due ore bellissime: Io ho solo da offrire il mio modestissimo piccolo libro, loro una incredibile gentilezza viennese.

Vado a teatro sotto un violento temporale , sono molto stanca e mi preoccupano tre ore di Oratorio di Händel.

Forse crollerò , anzi no , unglaubich ! , spettacolo bellissimo colto , raffinato e  molto intelligente.

Viaggio a Monaco

Capitolo1- la delusione

Alla fine c’è riuscito a darmi la sòla galattica, quella che ormai “ non ci pensi più” e il “ dado è tratto”.

Ero ormai in treno , quasi all’altezza di Verona quando ho letto della cancellazione e addirittura una sostituzione.

Una proposta quasi offensiva e quando il BSO si è accorto della scorrettezza è corso ai ripari dichiarando che poteva avere  un rimborso.

A peggiorare le cose il comunicato tardivissimo del Nostro che proponeva il rinvio al prossimo anno, tutto un susseguirsi ci comunicati che ho seguito con la dovuta irritazione , tanto ormai ero in viaggio e non avevo altro da fare.

Patetico infine il messaggio personale , cuore in mano ( bravo Thomas!) che raccontava quanto lui ce l’aveva messa tutta a provare il programma , un po’ fuori tempo massimo , invero.

Fino a domenica sera ci avevo ragionato , per motivi logistici devo partire il giorno prima , ormai anche la mia agente mi aveva detto : vai.

Tra le pieghe dei post vengo a sapere che dopo la Liederabend ci sarebbe stata una cena di gala ed ecco spiegato il mistero dello strano orario , alle sette , e poi la corsa a trovare un sostituto.

Penso che un simile pasticcio non sarebbe successo ai tempi di Bachler , un sovrintendente serio.

Dato che per carattere sono portata a cercare sempre il lato positivo ho pensato che un cambio , purchè minimo di prospettiva, mi avrebbe fatto bene e un giorno al fresco bavarese avrebbe rotto il caldo terribile dei giorni passati.

In più due care amiche viennesi mi hanno comunicato che verranno comunque a salutarmi , per farmi compagnia , mangeremo insieme.

Poi il viaggio ha preso una piega diversa . Al prossimo post.

In attesa

Mi sento molto Butterfly e “ non mi pesa la lunga attesa “.

Da un paio di giorni la mia principale occupazione è controllare il telefono , dopo l’annullamento del concerto di Ratisbona mi aspettavo l’avviso dell’annullamento  anche del concerto di Monaco, ma passano le ore e piano piano ho ripreso a pensare che forse lunedì mattina prenderò il treno per la Baviera.

Scrivo adesso , è sabato pomeriggio e dopo l’ennesimo controllo sul sito ufficiale mi sono messa al computer , ma non condividerò questo  post fino a domani sera .

Avevo quasi sperato nell’annuncio di annullamento , un concerto di Lieder può essere rinviato , non è come le opere che vanno in scena lo stesso , con sostituti , la Liederabend può solo essere rinviata .. a data da destinarsi .

Qui è molto caldo , ho visto  che invece a Monaco è molto più fresco   e poi mi aspettano comunque tante amiche che ho voglia di rivedere , ormai mi sono psicologicamente messa in modalità viaggio.

Ho sullo schermo in alto la foto del programma di sala , bellissimo e nuovo.

Ma il tempo per cancellare c’è ancora , scrivo per scaramanzia. Domani è domenica e ho ancora ventiquattro ore per decidere se partire.

Treno , albergo , biglietto dello spettacolo : ho tutto. 

Teatro antico

La visione della Medea di Euripide in televisione dal teatro greco di Siracusa mi riporta indietro nel tempo.

Il caldo delle pietre , il pomeriggio assolato in attesa , la cavea che lentamente si riempie di pubblico , i ragazzi scesi con me da Palazzolo Acreide , le amiche docenti , un mondo di sensazioni che nessuna ripresa televisiva mi può restituire.

Ci sono andata per un numero imprecisato di anni , noi portavamo il nostro spettacolo al Festival del teatro giovani della scuola , sempre invitati perché gli organizzatori sapevano della qualità dei nostri spettacoli.

Il lungo viaggio in pulmann  ( si partiva di notte , mi ricordo l’alba quando arrivavamo in Puglia) tutto il tacco dello stivale e poi sul traghetto Caronte  si cominciava a respirare aria di Sicilia.

Le zagare , l trionfi di buganvillea, l’arrivo la sera  tardi in quel magico paese in alto con la bellissima chiesa di san Sebastiano , il sito archeologico , la visione dell’Etna in lontananza.

Guardo questa ennesima Medea e mi domando quanti allestimenti ne ho visti , quanti Prometeo incatenato , quante Orestee , quanto Troiane e poi sempre anche una commedia di Aristofane .

Non c’è altro modo per capire la forza del teatro greco che la visione degli spettacoli nei luoghi giusti , sia a Siracusa , a Epidauro o al teatro di Erode Attico ad Atene  perché è sufficiente sedersi sulle sconnesse pietre calde , ascoltare i versi antichi e sempre attualissimi mentre il sole cala e ci si ritrova alla fine al buio senza accorgersene arricchiti sempre da un pensiero forte ,  da una riflessione che riguarda sempre tutti noi che siamo solo un eco di quegli eventi lontani ma che portano in sé tutto il carico della nostra eterna condizione umana.

Mi è piaciuta questa Medea ? Non riesco a giudicare davanti a un teleschermo , mi manca troppo quell’atmosfera irripetibile e lontana.

Direi comunque che ne ho viste di migliori , se non altro ricordando la mia carissima amica Valeria Moriconi, eravamo su altri pianeti.

Cultura democratica

La perseveranza con cui i graffitari europei continuano con tenacia a lasciare il loro passaggio al Colosseo mediante chiavi , temperini e altre amene cianfrusaglie atte a incidere non immortali versi , ma la loro banale testimonianza sul luogo ,mi pongono una volta ancora l’ennesimo dubbio sulla utilità della diffusione di massa della frequentazione dei luoghi antichi e del pascolare nei musei , una volta luoghi di culto per gli studiosi e gli amatori dell’arte.

Esiste  una giustificazione a questa democratizzazione diffusa ?

Davvero il binomio turismo-economia è quella chiave di lettura che entusiasma e conforta il ministro di turno o non sarebbe meglio invitare i possibili fruitori di tanta bellezza diffusa a ricercare piuttosto nella conoscenza dei medesimi l’incanto della visita che i più vivranno con occhio distratto , ricercando il già conosciuto , l’’oggetto simbolo di avvenuto incontro sia la Gioconda o l’anfiteatro Flavio ?

L’emozione ormai perduta di chi ai mei tempi ( o addirittura anche nei secoli passati) provava il viandante che arrivava commosso davanti a quel quadro , a quella statua , a quel monumento che aveva sognato di visitare un giorno  é storia perduta.

Oggi il pacchetto offerta che offre Praga ai cinesi in tre giorni servirà sicuramente alle casse dello stato di Boemia ma arricchirà la loro conoscenza della vecchia Europa?

Non ci sono risposte anche perché neanche a me servirebbero una manciata di giorni per capire l’antica cultura cinese, questo per una sicura legge del contrappasso-

A chi parte per un viaggio da sempre ho consigliato di leggere i libri che parlano di quel paese , a cercare ,magari anche su Google le informazioni su quello che andranno a visitare.

Ma quanti lo fanno ? 

Ben pochi se al ricevimento di una sanzione i più cascano dal pero : “non sapevo che fosse così vecchio questo rudere a forma di torta , dove forse , pare , mi ricordo che forse ci hanno girato il Gladiatore.!

Di destini e di borse

Si è spenta nella sua casa…per analogia penso alla Callas , a quelle belle case raffinate  nel centro di Parigi che chiudono come un sipario vite vissute faticosamente di creature fragili .

Si diventa icone in tanti modi e forse il più assurdo per Jane Birkin è quello di essere diventata una borsa di Hermès, lei che girava con un cestello di paglia da contadina portando trionfalmente in braccio quelle figlie che sembravano nate per caso da quella creatura efebica e leggiadra.

La Kelly , la Birkin : vallo a spiegare alle cafonissime ministre italiane di destra che ostentano le costosissime e preziose borse nate nella Maison del lusso che quelle che hanno al braccio furono davvero segno di eleganza e di preciso status quo delle poche che le portavano con noncuranza uscendo dal Ritz o sulle stradine di Capri.

Non che le ispiratrici di tanta fama da essere diventate anche un indice  di eleganza abbiano avuto nella vita vera destini facili , Grace Kelly finì in un burrone in uno strano incidente stradale , Jane Birkin si portava dietro il destino di una figlia morta suicida; la vita vera regala poca felicità a chi vive successo e fama , trionfi teatrali e reporter in agguato per rubare loro immagini da rotocalco.

Anche  io ho la mia antica colpa ma la mia vecchia e scalcinata Kelly rivive adesso una vita al braccio di una nipote che la ostenta felice e ho pure ritrovato da qualche parte una foto di quando lei piccolissima era in carrozzina  e una nonna giovane aveva la sua bella borsa arrivata dopo mesi e mesi di prenotazione : regalo multiplo (molte ricorrenze sommate  per giustificarne il costo ) fatto dal marito generoso per la sua vanitosa consorte.

Viaggiare lento

Sono da una settimana sotto le pale del ventilatore , controlli della pressione , letture e un po’ di tv ogni tanto.

Ieri alla vista di un servizio Freccia Rossa Napoli Pompei ho avuto la visione di me che arranco dal binario 2 dopo quattro ore , più il ritardo endemico, verso l’uscita di Termini a un chilometro perlomeno di distanza.

Da Ancona a Roma è una strana odissea: l’amministratore delegato delle Ferrovie pensa anche a un modo di viaggiare “lento” per godersi il panorama italiano di rara beltade.

Non deve inventarsi nulla , qualche volta andando a Roma posso anche fermarmi a prendere il caffè a casa del capostazione di Giuncano ( fonti del Clitunno) , tanto quel tratto di ferrovia a binario unico aspetta da sempre che passi il treno che viene dalla direzione opposta.

Da sempre i politici di turno promettono il raddoppio Ancona Roma , poi si sono anche inventati che si scende a Falconara perché il treno dirotta per Rimini e noi dobbiamo prendere il bus per tornare a casa tanto seguitiamo a non protestare mai e neppure i nostri rappresentanti un Parlamento lo hanno fatto , quando ne abbiamo avuti-

Le Marche , queste sconosciute :

in questi giorni di super caldo sui siti metereologici c’è scritto Rimini e poi più sotto Pescara , non abbiamo neppure la soddisfazione di esistere eppure stamani il termometro segnava 37 gradi alle 11 in Via Martiri della Resistenza.

Torno sotto il ventilatore che è meglio. 

Uno stop

Succede nella vita un giorno di essere richiamati alla propria condizione precaria.

Un segnale del corpo che avvisa quanto sia labile il meccanismo che lo fa camminare quotidianamente..

Un inciampo a ricordare che se si crede di essere ancora in piena forma in realtà si è in cammino verso qualcosa di più fragile che  si manifesta attraverso un   chiaro segnale di debolezza.

Il blog tace perché in realtà l’autore delle piccole note è senza fiato e qualcosa si è forse ( spero momentaneamente ) rotto.

Spero di recuperare la curiosità che mi consentiva di mettermi alla tastiera con la voglia di commentare qualcosa per i miei lettori.

Devo riprendere fiato.

Rivedere La forza

Un pomeriggio vuoto , un gran temporale estivo e violento mi fa cambiare programma , resto a casa e non ho voglia di leggere .

Finito da poco un libro non ho fretta di cominciare il prossimo che mi aspetta sul comodino.

Una strana idea , non ho mai più rivista quella Forza vista a Londra nell’ormai lontano 2019.

Ne avevo anche scritto molto e prima di mettermi a scrivere questo post ho controllato quello che avevo visto dal vivo ormai cinque anni fa.

Non cambierei una virgola sulla valutazione che feci , ma rivedere sullo schermo del computer , a distanza così ravvicinata i cantanti fa una certa impressione perché il giudizio diventa spietato per tutti 

ma non per uno  , l’unico e davvero ultraterreste Jonas Kaufmann che sembra non cantare , sembra non recitare : è Alvaro che si muove nel pasticciatissimo plot che Pappano aveva voluto integrale e mi accorgo che l’opera è anche  troppo lunga , francamente i tagli di Monaco l’avevano abbellita e non poco.

Penso che sia difficile spiegare il miracolo di una interpretazione così naturale , così poco studiata ( sembra davvero un De Niro della lirica), cerco di analizzare la mia valutazione che vorrei fosse meno di fans ma più distaccata .

Non ci riesco perché il suo modo di stare in scena , sicuramente dovuto alla sua serietà e preparazione non basta a farne quel fenomeno che ho avuto la fortuna di seguire ormai da tanti anni e che con tenacia ho anche portato qui ,nella città di Corelli perché ricevesse il meritato riconoscimento di erede del grandissimo tenore italiano.

Sono stata tre ore abbondanti seduta davanti al pc. , il temporale è finito , mi sono alzata un po’ anchilosata e contenta di avere avuto , ma non ne ho assolutamente bisogno , la conferma di avere rivisto un interprete speciale .

Sono molto orgogliosa di me , che quel fenomeno unico seguo da tanti anni e per quelle poche energie che mi restano , di poterlo seguire ancora fino a che ce la farò.