Macerata vista dall’alto sembra una chiocciola . Le strade strette si aggirano ad anello e culminano sulla Piazza dove , a segno di civiltà si fronteggiano il Palazzo del Governo e il bel teatro con la torre civica vicina il cui orologio scandisce un tempo lento , il colore del cotto è segno distintivo che rende tutto omogeneo .
I bei palazzi , le chiese ne attestano l’antica nobiltà di città che vanta anche una delle pià antiche Università d‘Italia.
Dagli spalti , verso il mare si stende la piana con i colli e i borghi vicini le fanno corona , vicina è la leopardiana Recanati .
Verso il monte sull’altro versante i monti sono azzurrini , come nei paesaggi dei pittori di scuola veneta che qui vennero ad abbellire le chiese.
Passegggiando per le piccole strade è la voce umana il suono che accompagna i passi , insieme al tubare delle colombe .
Appoggiato alle mura c’è lo Sferisterio che anima con il suo Festival estivo la sonnacchiosa provincia e che per l’occasione si riempie di un turismo insieme popolare e internazionale.
Una città civilissima con una forte personalità e un grande livello di vita.
Pesaro è una città sul mare , anche lei con il suo bel centro stretto di vie , di palazzi e di chiese che poi si apre attraverso una specie di quinta immaginaria verso la città balneare , una ultima propaggine della riviera romagnola .
Il regno della bicicletta e delle strade ordinate con i marciapiedi che hanno tutti il bel passaggio abbassato per favorire le persone disabili.
Una civiltà diversa , non meno preziosa di quella dell’entroterra , qui ha sede un prestigioso Conservatorio , qui si svolge uno dei più raffinati festival musicali d’Europa in omaggio al grande concittadino Gioacchino Rossini.
Pesaro vanta bellissimi negozi e una preziosa storica boutique fra le più raffinate d’Italia.
Si parlano due idiomi diversi : là un accento morbido , qua un accento pieno di esse più sibilato .
Difficile pensare che siano una stessa regione , ma sono due immagini per quanto diverse di grande cultura e civiltà.
In mezzo , praticamente equidistante la città che “per sua positura meriterebbe di essere costrutta tutta de oro massiccio” come scrisse un Patriarca di Aquileia.
Ancona però le sue bellezze naturali , la sua straordinaria forma a gomito , la sua caratteristica di essere due volte sul mare : a oriente e occidente, non sembra avere nessuna spinta ad essere una città colta e apprezzata come le vicine consorelle.
Ancona è un porto da cui ci si imbarca per la Grecia e la Croazia e offre ben poco o niente al turista frettoloso che passa .
Città mercantile che del mercante ha tutte le caratteristiche , prima fra tutte quella di piangersi addosso , di accontentarsi delle cose minute , praticamente di quello che passa il convento.
Un tempo , cercando di cucire per il FAI uno spettacolo che riguardasse i rapporti di Leopardi con Ancona non trovai praticamente nulla : era solo una stazione di posta per farsi mandare dei libri o farsi spedire del danaro .
Anche la sorella Paolina , venuta in visita da nobili cugine scrisse che non vedeva l’ora di tornare in città …a casa , a Recanati.
Ancona , un capoluogo di regione che è riuscita anche ad essere culturalmente una specie di succursale della vicina Jesi ,una specie di “cupio dissolvi “di cui l’anconitano sembra addirittura non accorgersi.
Considerazioni di una marchigiana di adozione , che poco hanno a che vedere con il tema principale del blog : la musica.
Solo apparentemente.