
Un viaggio in treno che sarà lungo , nel vagone c’è solo un’altra donna ,è giovane e d è immersa in un suo libro tedesco.
Dopo cento chilometri scopro che invece è italiana , lavora all’Università di Monaco ed è diretta a Firenze.
La sua meta ,l’Istituto di cultura germanica è il palazzo accanto alla casa di mia sorella.
Abbiamo molti interessi comuni e alla fine il viaggio si rivela uno di quegli strani incontri di una vita , sembra che ci si conosca da sempre.
Poi , come un classico gioco ci chiediamo a vicenda quali sono per ciascuna di noi i massimi scrittori del Novecento che ci hanno toccato di più.
Facile e forse un po’ scontata la scelta dei primi due : Thomas Mann e Marcel Proust , sul terzo io avanzo , dopo un po’ di ricerche mentali Musil e lei mi spiazza con un Cèline che mi stupisce e non condivido.
Ricordo quel libro Le voyage au bout de la nuit rimasto con un segno tra le pagine , non ero riuscita ad andare avanti e lo avevo riposto tra i libri che proprio non mi piacevano.
Lei invece cercava di spiegarmi il capolavoro , poi a Bologna le nostre strade si sono divise ed è finita l’amicizia appena sbocciata.
Qualche giorno fa passando davanti a uno scaffale di libreria alla ricerca di qualcosa da leggere la mattina , al mare , ho ripensato a quel viaggio e a quella segnalazione.
Il capolavoro rigettato mi esplode tra le mani , divoro pagine e pagine . come se vedessi dieci film .
Dalla guerra nelle Ardenne al Congo , dall’America fordista a una Parigi dalle mille banliuex , si sdipana questa storia crudele e assurda , magica e commovente , folgorante e sconcertante .Aveva ragione lei , la mia pigrizia di lettrice mi aveva fatto abbandonare un miracolo letterario , forse anche insospettita dall’anti semitismo dell’autore.
Ho ripreso a leggere da dove lo avevo lasciato , poi sono tornata indietro , poi di nuovo sto rileggendo questo libro straordinario che la mia pigrizia di lettrice aveva disdegnato .
Non mi ricordo più il nome della mia compagna di viaggio . vorrei tanto ringraziarla e ammettere tutta la mia ignoranza : a distanza di anni mi hai fatto un regalo , anche se non lo saprai mai.