Pensieri musicali…

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Due episodi apparentemente diversi mi portano a riflettere sulla capacità di trasmettere emozioni nella nostra lingua e attraverso la nostra memoria.

Noi italiani siamo piuttosto propensi a sottovalutare la portata del nostro pensiero, della nostra musica e in ultima analisi della nostra storia.

Ai funerali laici  di un vignettista di Charlie Hebdo con commozione e intensità si sono alzate le parole di Bella ciao e quel morto per la libertà ripetuto con la gola stretta e cantato con vigore mi ha colpito perché ho capito che la forza del pensiero e delle parole passa anche attraverso le varie lingue e ci rende molto più vicini.

Allo stesso modo quando Lissner ha aperto la serata inaugurale del nuovo auditorium parigino ha voluto tutto il coro schierato, compostamente in nero per dare un segnale in memoria dei tragici attentati parigini ed ha scelto il bellissimo Va pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi sottolineando l’anelito alla libertà di un intero popolo contenuto in quei versi e in quella musica.

Quelle note, che qualcuno avrebbe voluto anche come inno nazionale al posto del nostro affettuosamente pompier Inno di Mameli, hanno una portata universale, come universale ho capito essere anche il vecchio canto popolare con le parole di Bella ciao.

I nostro cugini francesi con la forza di una grande cultura laica ci hanno ricordato i grandi valori che qualche volta noi sottovalutiamo e che sono parte della nostra anima.