Studio e lavoro a distanza

Durante il periodo più duro del lockdown si è laureata una mia nipote da remoto e vedere con quanta disinvoltura si destreggiasse davanti al pc. con i volti inquadrati dei professori che la stavano interrogando ho pensato che veramente i giovani oggi vivono una diversa era geologica dalla nostra.

Contemporaneamente un mio nipote  lavorava a Milano , proprio nell’epicentro della pandemia davanti al suo computer a controllare bilanci di una multinazionale e i miei figli  lavoravano più o meno tutti davanti ai loro schermi.

Data l’abbondanza di nipoti ho potuto fare una specie di mini inchiesta sul modo di recuperare le lezioni scolastiche da parte di quasi tutti : il  più grande, universitario, ha seguitato a studiare ma ha ammesso con nostalgia di avere perso il contatto fisico con un professore che faceva lezioni avvincenti se ascoltate dalle vivo.

Lo smart working ha avuto la sua consacrazione.

Tre nipoti : due liceali e uno di scuola media hannno probabilmente studiato di più di quanto facessero normalmente e uno addirittura , nel felice e complesso periodo adolescenziale ha forse recuperato qualcosa di più del suo rendimento ante-virus.

Però ho anche un nipotino piccolo : prima elementare e qui , anche perché coinvolta personalmente mi sono accorta quanto inutile e ridicolo sia tentare di fare lezione a bambini così piccoli, specialmente se sono i docenti non all’altezza del ruolo.

Infatti il maestro di matematica i suoi risultati li ottiene e il bambino si diverte , forse perché è un docente abbastanza giovane e bravo del suo.

Le dolenti note le ho viste altrove : i bambini distratti scompaiono calandosi sulle sedie e scompaiono dallo schermo   sbadigliando , si torcono ,forse alcuni mangiano pure e il culmine del ridicolo lo si ha quando urlano : maestra posso andare il bagno?  le voci dei nonni fuori campo fanno da supporto abbondante e l’interesse medio è bassissimo.

Della stessa maestra vediamo inquadrata solo mezza testa e anche se i gruppi di ascolto sono ridotti non è che se ne ricava molto in termini di apprendimento .

Le materie sarebbero italiano , storia , inglese : il ragazzino si siede diligentemente davanti al pc, cosa molto naturale per lui e l ‘orario di ingresso all’ascolto è semplice , ma cosa ricaverà da questa insalata mista di nozioni banali non mi è dato sapere .

Spero nella grazia divina che il prossimo anno possa ritornare sui banchi veri , già è tanto difficile mantenere l’attenzione a quell’età , non so proprio cosa potrà restargli di questa esperienza inutile e dal mio punto di vista addirittura comica.

Fare lezioni a distanza in prima elementare mi pare francamente una sfida al buon senso , comunque se mi sarà dato di seguirlo ancora qualche volta non farò critiche , ci annoieremo insieme guardando i minuti che scorrono , penso che se le cose dovessero andare così anche in un futuro non saranno  i ragazzini che dovranno essere  preparati piuttosto sono i programmi da rivedere e i docenti da ri-formare.

Quanto a me è grazie al mio blog che ho superato la solitudine più dura , non sono stata mai sola veramente .

Quindi concludendo mi ritengo soddisfatta di questo mondo virtuale che ha cambiato le nostre vite magari però risparmiando la scuola dell’infanzia , a loro lascerei ancora i cartoon da vedere .