A proposito del Moro

 

Unknown

 

Si ritorna a parlare di Otello . L’occasione è l’uscita del DVD dello spettacolo della ROH dello scorso anno e in attesa del fututo spettacolo di Monaco si azzardano già paragoni e valutazioni a prescindere.

Fermo restando il totale encomio , la quasi divinizazione da parte di alcuni  dell’interpretazione di Jonas Kaufmann ,interpretazione originale e intelligente del ruolo “diverso” da una tradizione operistica in gran parte obsoleta dei Mori di una volta : tutti neri e unti , qualche volta da rasentare il ridicolo del lucido nero da scarpe , oggi Kaufmann fa un Moro ,probabilmente magrebino , sicuramente più vicino all’idea attuale di un diverso , soprattutto nell’animo e in questo molto più vicino a Shakespeare di quanto succedeva in passato.

Fin qui siamo tutti d’accordo , anche se specialmente in Italia ci sono stati i tradizionalisti che hanno valutato vocalmente la sua interpretazione non abbastanza pura , se pura voleva dire la voce possente di alcuni grandi interpreti del passato.

Dove invece mi trovo leggermente infastidita è sulla valutazione , anzi sulla pesante critica nei confronti degli altri due personaggi importanti dell’opera .

Se lo Jago di Vatrogna sicuramente poteva far rimpiangere la defezione misteriosa di Ludovic Tezier inizialmente indicato per il ruolo non trovo giusto già dire in anticipo che Finney sarò di gran lunga migliore , anche riconoscendogli una classe e una vocalità sicuramente superiori al baritono italiano.

Dove invece mi trovo davvero sconcertata è su la valutazione di Maria Agresta nel ruolo di Desdemona.

La si dice non assolutamente all’altezza del divino partner , poco espressiva, modesta in tutti i sensi.

Già si cantano lodi dell’interpretazione futura di Anja Harteros , soprano anche da me molto amata , ottima partner –tappetino di Kaufmann, ma vorrei prima vederla alla prova per cantarne le lodi .

Il breve duetto “già nella notte densa ” di Baden Baden non mi pare dimostri questa diversissima capacità interpretativa : il personaggio di Dedsdemona non è facile ,la sua psicologia di vittima predestinata non prevede grandi slanci interpretativi , se non nella sua ultima preghiera che mi pare Maria abbia perfettamente interpretato a Londra.

So  , per conoscenza personale , quanto il personaggio sia nelle corde della cantante italiana, quanto lo abbia amato e studiato e so quanto il suo importante partner la stimi .

Ultimamente proprio a Londra è stata una incantevole Mimì .Molto  amata  proprio da quel pubblico inglese che l’aveva già molto omaggiata in tutte le repliche  di Otello.

Sono , come tutti , molto curiosa di vedere l’allestimento monacense , sarà sicuramente molto diverso da quello tradizionale londinese . La regia è al femminile ,spero differisca da una Favorite della stessa regista che francamente non mi aveva entusiasmato lo scorso anno.

 

 

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