Settembre

 

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Giornate incantate di fine estate .  A Portonovo il colore del mare è dannunzianamente verde , alle spalle la parete verde a  picco dei boschi del Monte Conero .

Sarebbe un paradiso , ogni tanto alzo gli occhi dal libro per godere lo spettacolo e vedo :

il regno del selfie . Assisto a contorcimenti innaturali di persone che pur di inquadrare la propria immagine con la chiesa del Duecento alle spalle rischiano di restare inchiodati /e per sempre causa rottura di vertebre.

Non c’è turista di passaggio che non lo faccia , mi sembra impossibile , ma nessuno guarda più con i propri occhi se non attraverso il proprio telefono.

Poi fatta la debita foto della chiesa ( Santa Maria di Portonovo ,una lapide dice pure citata da Dante nella sua Divina Commedia) si girano e fotografano ..l’acqua che effettivamente è molto limpida in questo scorcio di estate preziosa: non so quali altre  preziose immagini verranno fuori certo è che i sassi in acqua li fotografano davvero tutti .

Sorrido e cerco di rimettermi a  leggere ma a questo punto devo constatare un altro fenomeno dilagante : i bambini italiani urlano .

Non che i bambini stranieri siano muti , ma hanno genitori generalmente rispondenti alle loro richieste .

Non così le mamme italiane  : i bambini chiamano . chiedono a decine di metri di distanza giochi , pinne , maschere e le madri serafiche ( o sorde) non muovono ciglio. Seguitano a parlare con madri altrettanto sorde e vicine a loro ignorando gli scalmanati sul bagnasciuga.

Ho parlato di mamme perché i giovani papà i figli li guardano un po’ di più , generalmente cercando di affogarli con giochi acrobatici in acqua , poi se ne vanno sulle loro tavole pagaiando nel sole.

Gli adolescenti non ci sono quasi più , sono alle prese con tutto quello che non hanno fatto durante l’estate . gli aborriti compiti per le vacanze , inutile tortura sadicamente inflitta dalla scuola italiana.

Da breve indagine sociologica ho la conferma che nei paese europei nostri vicini la pratica proprio non esiste , ma noi siamo tanto indietro nelle modalità scolastiche che in fondo questo dei compiti per le vacanze è un neo neanche tanto grave.

Ultima divagazione . i tatuaggi .

Non li sopporto proprio , ormai si vedono giovani così combinati da fare invidia a un capo Maori , ma sono io troppo fuori tempo per apprezzare certe raffinatezze che oltre al sullodato corredo di pelle disegnata prevede anche scarpe militari , ovviamente slacciate , adatte a percorsi molto accidentati nella savana , sederi al vento e zaino mille-attrezzi per raggiungere la spiaggia libera .

 

Abbasso la testa e ritorno al mio libro , sempre che il sottofondo urlante dei cari pargoli mi permetta la dovuta concentrazione .

Da domenica forse piove.