IL MONDO CAMBIATO

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Accadono nel mondo svolte epocali , assistiamo a tragedie inimmaginabili solo nel secolo appena concluso .

Il mio mondo , quello che ho tranquillamente visitato con amore durante i miei anni verdi , il Medio Oriente , non è più visitabile.

Fra tutti i paesi visti , e ahimè non più visitabili c’era la Syria .

Un paese bellissimo , ci sono stata varie volte .

Mi colpivano tante cose : l’aspetto elegante della gente , la forte occidentalizazione ed alcune particolarità. Per esempio la cucina raffinata di tipo francese e la commistione tranquilla delle religioni .Davanti alla grande moschea dove ho pregato insieme ai mussulmani davanti ad una sorta di altare in cui si venerava la testa di San Giovanni c’era un bel negozio di stoffe e tappeti gestito da una famiglia ebrea , radicata da generazioni nel paese.

Ho ancora una giacca con un bellissimo tessuto damascato verde e oro e ogni tanto la metto per andare a teatro.

Il negoziante mi disse sorridente che quel disegno piaceva agli italiani in particolare e per ringraziarmi dell’acquisto mi regalò una piccola tovaglia con disegno batick.

Una volta , arrivando dall’Egitto in ritardo col volo perché li non avevano ben considerato il cambio dell’ora legale perdemmo la coincidenza per Aleppo e atterrammo a Damasco . Nel cuore della notte l’autista che doveva prenderci per andare a Palmira si fece il viaggio per recuperarci e non volle niente di sovrapprezzo!

Questo era un paese civile , bellissimo e adesso ridotto in macerie.

Inutile domandarsi il perché della follia umana , pare che dai tempi della Bibbia l’uomo non abbia cambiato niente .

Non scriviamo più su tavolette di argilla ma i nostri pensieri , o almeno i pensieri dei potenti seguitano a non cambiare.

Cinque milioni di siriani premono alle porte di questa vecchia Europa egoisticamente sorda ( e non dimentichiamo gli afgani , i palestinesi chiusi nella striscia di Gaza , gli iracheni ,i curdi ), tutte popolazioni sfruttate colonialmente in passato , sfruttate sempre a fini ignobili da chi teneva i cordoni della borsa .

Sempre l’Europa ha campato sulla pelle degli altri.

Che si possa affogare guadando un ruscello che divide la Grecia dalla Macedonia e poi essere rimandati indietro è una realtà che non si può guardare .

Personalmente grido : NON IN NOME MIO !

Ho un piccolo spazio nel web e mi sento in dovere di usarlo per cercare di arrivare , insieme a tutti quelli che mi condivideranno , più in alto possibile laddove , nelle torri grigie e lucide di cristalli uomini grigi seguitano a giocare sulla pelle di chi muore nel fango dei campi profughi.

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