Giorno di pioggia a Salisburgo

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Piove su una Salisburgo piena di ombrelli, mattinata solitaria con doppio museo der Moderne. Il più nuovo bellissima architettura, dentro quelle robe che ora passano per arte, cioè quintalate di foto tutte uguali, allestimenti neon vari, video che trasmettono persone parlanti (se ti metti la cuffia). Secondo Museo der Moderne, gentile l’addetto che mi ha capito e mi ha offerto il secondo con l’aggiunta di due euro al Rupertinum con una mostra piccola ma strepitosa sull’espressionismo tedesco. Kokoshka, due disegni di Schele da urlo, Makart ed altri. Ovviamente senza catalogo e non si può fotografare. Ho rubato un paio di cose sul telefonino rischiando la fucilazione. A mezzogiorno vado a quella che era annunciata come prova d’orchestra omaggio per i membership: ovvero Peter und der Wolf, Pierino e il lupo per i poveri cristi stranieri (la più parte). Spiega Thielemann che l’orchestra è stanca perché la sera prima ha suonato Verdi…no comment. La voce recitante, una donna, leggo poi che è la figlia di Von Karajan, giustifica il perché. Poi con l’amica francese al Sacher a mangiare molto originalmente una Sachertorte con vista su Kaufmann che carinamente quando esce ci viene pure a salutare prima di calarsi un berretto col paraorecchi che gli assicura di sicuro l’anonimato per strada.

Photo: Bayreuther Festspiele

Photo: Bayreuther Festspiele

Concerto della sera, dirige Thielemann  la prima parte concerto per violino e orchestra di Shostakovich con un violino solista straordinario Nikolaj Znaider che suona un Guarneri del Gesù. Purtroppo forse perché’ era per me un primo ascolto non ho potuto apprezzarlo appieno. Sicuramente il violinista un autentico virtuoso, ma nella mia ignoranza musicale ho molto di più goduto la sua bravura in uno stupendo bis bachiano. Seconda parte la Patetica di Tchaikovsky e qui mi sono innamorata di Thielemann e della sua meravigliosa Sachische Staatskapelle Dresden. L’ha diretta con nitore, senza cedere ai manierismi cui vanno soggetti molti direttori che si buttano sul coté romantico dell’autore. Con secchezza direi, invece quasi pulendola dai manierismi ci ha dato una interpretazione mirabile e l’orchestra perfetta in ogni sezione, ma a me hanno fatto veramente impressione i fiati, era veramente una di quelle grandi orchestre che poi quando si ascoltano orchestre minori ci fanno l’effetto della musica in famiglia. Fine serata con amici francesi più un’amica bavarese che però parla anche italiano così mi sento meno ridicola in Austria a parlare solo in francese!

Buona Pasqua a tutti!