
E’ San Giovanni , auguri a Bea che oggi compie trentanni !! una donna grande che lavora lontano e ha una vita sua nella quale si guarda soltanto dalla porta socchiusa.
Poi a quel mio figlio Giovanni che ancora si ostina a viaggiare e lavorare , al nipote Giovanni , un raro esempio di giovane saggio , Poi ,poi arriva l’onda musicale .
Johannah ed è Strauss , Johannistag ed è Wagner e soprattutto è ancora e sempre il mio “bel San Giovanni “ la festa fiorentina.”
Ci fui battezzata in San Giovanni quando ero un fagottino di pizzi in braccio ad una madrina che non ricordo in una foto sbiadita dei lontani anni trenta di un secolo che non fu felice ma che sembra un gioco da ragazzi a ricordarlo.
Si faranno ancora i “Fòchi” ? pedalavamo in bicicletta da San Gervasio fino al “regresso “ , la curva di San Domenico .
Raffinatezze linguistiche perdute , da li fuochi si vedevano meglio e fu li che venendo giù da Fiesole il mio vecchio babbo mi disse quanto è bella Firenze , mi dispiace di morire .
Io a Firenze non ci vado più , tanto la mia città non c’è più e poi per arrivarci devo correre alla coincidenza di un treno che sta sottoterra nell’inferno della stazione di Bologna.
Strana festa questo San Giovanni che mi legò a questa mia nuova patria nelle Marche quando scoprì che era anche la festa del santo patrono a Numana , la porta di bellezza con cui entrai in questa terra lontana.
Perché una volta dalla Toscana alle Marche era un salto dall’altra parte , dove il sole sorge e non muore nel mare , in quella terra lontana che faceva sospirare le Sorelle Materassi pensando alla sorella che era andata a sposarsi con un ferroviere in Ancona , dove quell’IN era una cesura temporale feroce.
L’acqua di San Giovanni non rientra nelle mie tradizioni però vedo tante foto di piattini coloratissimi e ne prendo atto anche se non ho ben capito le proprietà terapeutiche del brodo di cottura.
Dimenticavo ! ho anche una nipote Giovanna , evidentemente il nome in famiglia è inflazionato”
Buon San Giovanni anche a lei.