
I tre giorni del Condor : sai quante volte mi sono sognata quel ragazzo biondo in fuga col bavero del giaccone blu rialzato , bellissimo e spaventato ; mi sognavo di essere quella fortunata che lo aiutava nella fuga , Robert Redford ha riempito i sogni di tante donne nel mondo e quando l’ ho visto a Venezia con il viso pieno di rughe anche se gli davano il Leone alla carriera ho pensato con tristezza che stesse invecchiando proprio male.
Era del ’36 d’agosto , esattamente come me e se ne è andato nel sonno , beato lui!
Tanto ho identificato lui con i suoi personaggi che ieri appena ho letto la notizia mi è venuto il pensiero che andasse a riposare su una collina , con due leoni a guardia della sua tomba , come il bellissimo amore di Karen Bixen nella Mia Africa.
Mi cadono i miti come birilli , pare inevitabile quando si vive troppo ma questo era forse anche un più di un mito , in qualche modo pareva mi appartenesse forse perché non era solo un bravissimo attore , era soprattutto il sogno realizzato di un uomo spesso sconfitto dalla vita e non per questo , anzi forse per questo entrato nel cuore di tante donne “ un po’ romanticucce” come dice la marchesa di Coigny, parlando della figlia Maddalena.
Che fosse civilmente impegnato lo sapevamo , dobbiamo a lui il Sundance film festival e se l’è cavata anche come regista ma per me resta sempre il biondo wasp che non aveva avuto il coraggio di scegliere la scomoda donna impegnata in politica : The way we where: sottofondo con la voce di Barbra Streisand.
E poi dove esiste più uno che sussurrava ai cavalli come lui ?