Pensiero astratto

Comincia settembre , la coda di una estate strana che non mi sembra essere mai cominciata eppure è stata caldissima in alcuni momenti e poi spesso ventosa , violenta di piogge e di schiarite. 

Le rose sono fiorite e sfiorite rapidamente , il freddo prima , il troppo caldo poi e il vento ne ha impedite la rifioritura .

In compenso sono cresciute a dismisura siepi e cespugli selvaggi , troppi agapanto , fioriti velocemente davanti casa e pochissimi verso il mare , la peonia ha buttato tante foglie e due fiorellini piccolissimi laddove in anni passati impudicamente sbocciava in abbondanza.

Se ripenso ai due mesi passati ricordo ben poco delle mie giornate metodicamente  scandite dalla lettura mattutina di giornali che mi hanno riportato tanta follia e tante polverose immagini di morte.

Con assurda simmetria l’Ukraina e la Striscia di Gaza hanno riempito di assurde immagini di distruzione , di morte e di fame anche gli schermi tv e le notizie dei social.

Ho visto , con parsimonia ,i miei tanti nipoti , spesso velocemente di passo verso le loro mete già lontane di meritato riposo.

Ho viaggiato un poco , questo si , e per fortuna perché il ricordo più allegro è il mio pesantissimo compleanno celebrato in un attimo dentro le  mura dell’arena di Verona.

Una volta le mie agende erano piene di impegni , di eventi e di programmi , adesso scandiscono il ritmo sempre uguale delle settimane e rivelano l’attesa della telefonata di un figlio o di un altro che mi invita a pranzo , evento che diventa importante nel vuoto delle attese,

Al mare solo a giugno ci sono andata con gioia ,poi il caldo atroce mi ha consigliato l’ombra di casa , il vento e le mareggiate hanno fatto il resto.

Alcune brutte notizie , mitigate dal risultato meno drammatico del  previsto , storie di casa , pensieri cupi anche quando le cose poi vanno bene .

Qualche bomba d’acqua , allagamenti casalinghi , tanti aghi di pino da raccogliere con esasperazione.

Il precario diventa lo stato d’animo di chi conta i giorni : uno di più vissuto , uno di meno da vivere.

Oggi poi l’animo è particolarmente stretto , non è facile mai accompagnare qualcuno all’ultima dimora : diventa assurdo quanto questo avviene per una tragedia.

Ho in mente il ritratto di Dora Maar di Picasso , l’immagine prospetticamente sdoppiata assomiglia ai miei pensieri , non riesco a ricomporre un’immagine : sono disarticolata nella mente.

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