Quello che mi ha sempre spinto nelle letture è stato un allacciarsi di stimoli e anche in questo caso la ricerca di un libro ( avevo letto l’opera prima dello stesso autore ) mi ha portato a studiare la storia degli Anabattisti .
Partendo da Jan de Leida e dalla curiosità di vedere come è adesso la città di Münster mi sono addentrata in una storia vera ma della quale credevo di sapere pochissimo .
Ai tempi di Carlo V sapevo ( quanto aiuta il melodramma !) che nelle Fiandre non stavano proprio messi bene ma quello che mi ha alla fine anche divertito è stato il fatto che gran parte della storia l’avevo letta anche in uno dei miei adorati libri di una scrittrice che amo di un amore totale :Marguerite Yuorcenar, solo che dell’Opera al nero ricordavo quasi tutto ,meno che la storia degli anabattisti che ne occupa una prima parte.
Poi ci sono le piccole perle di conoscenza sulle quali ci si sofferma di rado : perchè i Lanzichenecchi hanno quel nome ? E chi erano ? La parola germanica è composita e vuol dire più o meno servi della terra ma quando onnivora giovane lettrice divoravo i libri non mi fermavo a studiare , mi restavano grandi emozioni e di quelle mi sono nutrita nel tempo.
Oggi invece ho meno impegni anche se le mie giornate sono ancora così piene che qualche volta arrivo alla sera senza avere fatto tutto quello che mi ero ripromessa di fare .
Rileggere è per me un nuovo nutrimento , pari e forse più grande di quello che fu al suo tempo la scoperta iniziale , come per me adesso è parimenti grande la gioia dell’ascolto musicale rinnovato dalla maggiore conoscenza.
Forse non ci basta una vita per godere davvero di tutte le gioie dello spirito che credevamo di possedere , quello che davvero mi manca è il tempo di goderne abbastanza.