Dal festival di Salisburgo online : Elektra di Strauss Hofmannsthal.
La seguo volentieri perché è un’opera che amo molto e che conosco molto bene anche perché l’ho pure messa in scena in una versione ibrida mischiandola con dei versi di Sofocle insieme ai ragazzi del Centro Teatrale che ormai non è più scolastico , ma quasi una compagnia amatoriale.
Ambientazione abbastanza confusa all’inizio e noto subito il tocco di Warlikowsky , regista che decisamente mi crea qualche problema ,
certe volte mi piace , ma più spesso anche no.
I costumi , decisamente e volutamente brutti sono della stessa collaboratrice del regista di cui avevo notato la cura per rendere sgraziate le donne in scena e penso a Sonya Yoncheva infagottata nei vestiti del Don Carlos di Parigi.
Si chiama Malgorzata Szczèsniak e anche qui non scherza . La povera Clitemnestra ha un vestito talmente brutto che verrebbe voglia di levarglielo per protesta .
Elektra col vestitino buono da brava bambina di organza corredato di golfino rosso fa quasi altrettanto schifo , ma poi arriva Crisotemide e addosso a Asmik Grigorian qualunque cosa diventa perfetta .
Perché è lei che è perfetta e infatti ruba letteralmente la scena alla povera protagonista che sgrana tanto gli occhi nei primi piani televisivi ma non mi trasmette per niente quel brivido che risuona in quel famoso Agamennon che si ripete angoscioso nel cuore degli spettatori.
Nostalgia di Evelin Herlitzius e di Patrik Chereau, tutta un’altra storia , ahimè.
Ovviamente il povero Oreste ha il golfino finto maglione da sci , variazione sul tema del golf da tennis di Don Carlos, si salvano il fantasma di Agamennone , il cappotto con bavero rialzato è un must inossidabile e le figure di contorno variamemte mascherate e finale tocco di classe Egisto in simlblazer.
So benissimo che non si giudica uno spettacolo con il metro che ho fin qui adottato e so che dovrei parlare di Weltzer Möst , dellì’orchestra , del coro e delle scene .
Ma dato che non viaggio , dato che mi devo accontentare di quello che mi regala ARTE mi permetto queste divagazioni sul tema , tanto che nessuno leggerà il mio blog pensando ad una critica musicale.
Questa volta per la sono presa con la costumista.