Storia di una lettera

Avevo condiviso una lettera indirizzata ad un giornalista di un noto quotidiano da parte della prima viola dell’orchestra della Scala: l’avevo trovata molto giusta e garbata ma non avrei mai immaginato che la mia condivisione fosse poi in realtà condivisa ulteriormente da tanta gente .

Ho visto poi che la lettera/ appello si fosse allargata come  un sasso nell’acqua attraverso tante altre condivisioni ; in effetti l’appello garbato aveva toccato un tasto dolente circa il fatto che la cultura musicale fosse così tanto disattesa dalla nostra stampa anche in considerazione della circostanza che invece un larghissimo spazio abbia avuto quest’anno la rilevanza via stampa per le tante glorie sportive che hanno costellato un anno davvero particolare per il nostro paese.

Allargando però  lo sguardo quel poco  di cui sono capace anche alle altre testate europee di rilievo non è che la situazione generale sia poi così diversa da quella italiana.

Al di fuori di quella che si definisce stampa specializzata e che cammina essenzialmente via web non ho trovato né in Germania , Francia , Austria , Inghilterra  ( per citare solo quei giornali importanti che ogni tanto vado a consultare ) molto spazio dedicato alle vicende musicali dei rispettivi paesi a meno che non si tratti di gossip o scandali finanziari .

Gi eventi musicali che “tirano” riguardano soprattutto le band e i grandi tour dei big della musica del momento mentre poche sparute righe riguardano eventi che in effetti , bisogna ammetterlo, hanno una diffusione molto meno ampia.

Ma l’attenzione, veramente inaspettata ,che il grido di dolore di un musicista abbia avuto tanta eco inattesa mi consola , forse anche se il mondo cambia ad una  velocità inimmaginabile  solo un paio di decenni fa, l’avvento delle nuove tecnologie ci permette tanti e tali ascolti ( da Spotify a YouTube , dagli steaming ai podcast )  forse ci  sarà ancora spazio per la musica colta ancora nel nostro futuro di sopravvissuti al Novecento.