Forse tra i rimpianti di ciò che non si è realizzato nella vita ce n’è uno particolare : non avere studiato musica quando la mente è aperta alla conoscenza e l’apprendimento è cosa facile.
Ma nell’inverno del ’43 faceva tanto freddo e nel grigiore di una memoria filtrata forse anche dalle immagini dei film neorealisti dell’epoca quella bambina dalle cosce viola dal freddo che doveva prendere due tram per attraversare Firenze e andare a studiare il solfeggio dal nonno smise di studiare musica e si limitò a trimpellare poche note sul pianoforte che restava muto per lei mentre la nonna suonava le sue amate melodie di Mascagni.
Tempi lontanissimi , si doveva solfeggiare per tanto tempo prima di mettere le mani sulla tastiera e poi quando ci si arrivava erano solo le scale , le scale , le scale.
Così finì la mia scuola di musica e da allora ho sempre guardato con una strana specie di invidia tutti coloro che la musica la leggono , la seguono sugli spartiti e la trasmettono con i loro strumenti.
Il mio strumento preferito sarebbe stato il violoncello , amo il suo suono morbido , la sua dolcezza triste.
Pensavo a questo riguardando le foto del mio recente viaggio a Salisburgo : ho fotografato tante musiciste dell’orchestra , amiche di una cara amica romana e le foto dei loro volti sorridenti sul palco o in buca forse nascondevano in me quel rimpianto così antico da essere addirittura rimosso e ormai nascosto nelle pieghe inconsce di una vita nella quale sicuramente non mi è mancata la musica .
Ne ho ascoltata tanta , forse ho anche capito il significato di pagine incise nelle mia anima , mi manca però la conoscenza che nasce dalla capacità di trasmettere la gioia attraverso uno strumento.
Un ricordo ogni tanto mi attraversa la mente : ero a Spoleto e faceva tanto caldo nel loggione , biglietto trovato per miracolo all’ultimo minuto.
Nel palco sotto di me due mani sfogliavano la partitura : era il Don Giovanni di Mozart e io ero davvero invidiosa anche se a ripensarci bene non ho mai avuto bisogno di leggere le note per capire la magia di quella musica tanto amata , semmai nel tempo ho allargato le mie conoscenze musicali e ne ho affinato la scelta.
So che in Metamorphoses di Strauss si nasconde una frase disperata di Re Marke e non è poco per una ignorante come me.