Ragazzi in piazza

Colpisce la foga con cui i giovani studenti ,dalle superiori alle università ,si riversino sulle piazze sventolando bandiere palestinesi e magari indossando la kefià anche se non ne sanno il valore.

Furore pacifista che porta anche alla violenza e sono le ragazze le più arrabbiate ,in nome di un popolo di cui poco sanno e niente hanno studiato.

Ovviamente il nemico è Israele con la sua violenta risposta all’infame eccidio del 7 ottobre ed è pericoloso aggirarsi con la Kippà in testa con questi chiari di luna.

Il ceto docente sotto tutte le latitudini però dovrebbe interrogarsi di più sulla colpevole mancanza di informazioni storiche e per l’Indifferenza con  cui hanno  liquidato gli eventi anche nel recente passato.

Corrono ai ripari i senati accademici condannando le manifestazioni studentesche , ma quanti degli illustri professori avevano dedicato il loro tempo a spiegare la storia di due popoli  destinati a convivere sotto lo stesso cielo , a rubarsi gli spazi di vita in cui la convivenza avrebbe potuto essere possibile?

C’è un pericoloso vuoto culturale nel furore giovanile “contro Israele” e mi sembra troppo tardi per cercare di recuperare il raziocinio che serve a spiegare le motivazioni storiche di una realtà che , almeno adesso , sarà molto difficile riportare alla serena convivenza.

Spiegare la differenza tra sionismo ed ebraismo : raccontare il perché di una difficile piccola nazione democratica circondata da tutti popoli che la democrazia non solo non l’hanno mai praticata ma nemmeno conosciuta nelle sue più elementari forme avrebbe dovuto essere un dovere della classe dirigente delle democrazie radicate sia nella vecchia Europa che nel nuovo mondo che dall’Europa nacque.

La violenta risposta israeliana all’eccidio di Hamas è frutto di un governo che era in crisi , contestato da gran parte dei suoi stessi cittadini , un governo distratto dalla ribellione interna che non si è saputo difendere in un momento di chiara debolezza.

La risposta è terribile , la striscia di Gaza con i suoi due milioni di civili ammassati al limite della sopravvivenza  dimostra che due sono stati i nemici di quel disgraziato popolo : il governo israeliano in cerca di una vendetta e Hamas che si è servita della massa di un popolo ammassato facendolo vivere sopra una rete di cunicoli  a ragnatela di esplosivi che lo ha fatto diventare quel  popolo in fuga dentro una gabbia , anime perse nella polvere delle loro case , schiacciati tra il deserto e il mare . 

I ragazzi che sventolano le bandiere si danno risposte elementari ad una tragedia che di elementare non ha proprio  niente , nel più evidente dei casi serve solo a far ritornare l’antisemitismo laddove neppure la tragedia della Shoa era riuscita a debellare.