Un post privato

Cambio di canale per caso : un illustre medico e scienziato parla di una malattia terribile :la leucemia mieloide acuta infantile che fino a ieri era considerata incurabile.

Mi scoppia in testa la notizia che finalmente sia  stata trovata una nuova possibilità per combatterla : non capisco niente delle cellule killer, non capisco niente di una speranza nuova ma con il cuore stretto guardo un disegno sul muro : ritrae una bambina che nel 1969 mi diceva : vedrai mamma che troveranno  la medicina che mi guarirà.

Sono passati cinquanta anni e forse ci sono arrivati davvero.

Guardo emozionata il disegno e le parlo : vedi che avevi ragione , ci sono arrivati davvero!

Lei non c’è più da tanto tempo ormai e la ferita della sua perdita è di quelle che non si rimarginano mai ,mi basta una emozione come quella di ieri sera per sentirmi dentro tutto il peso di una perdita che nessun nuovo affetto , nessuna grande gioia che il fluire della vita mi ha regalato mi sia servita per sanare quella piaga lontana.

Forse ha ragione il mio coetaneo Woody Allen che bisognerebbe nascere vecchi per poi finalmente morire infanti , rovesciando il peso della vita si vivrebbe con più logica tutto quello che di illogico la vita ci riserba.

Comunque la notizia è vera , si apre una nuova speranza per i genitori che vivono oggi la tragedia assurda di vedere crescere i figli sapendo che il destino non concederà loro la possibilità di vederli diventare grandi .

Ci inondano di tutte le pubblicità che invitano a contribuire versando fondi per la ricerca , le voci patetiche di chi ringrazia innanzitempo , è tutta un’insalata di richieste che finisce per creare una specie di corazza di indifferenza.

Ma la notizia vera e concreta che l’illustre medico ha raccontato in un programma molto  popolare mi spinge a scrivere questo post privato : rompiamo la corazza , aiutiamo davvero i ricercatori che combattono , di tempo ne è passato davvero tanto da quando quella bambina mi diceva “ vedrai che la troveranno la medicina che mi guarirà”, ma se quel tempo è venuto  oggi io sento il dovere di aggiungere la mia voce all’appello .