I costumi di Kaufmann

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E’ giusto che i grandi teatri ( e non solo quelli ) ricavino utili dalla messa in scena di opere il cui costo iniziale dell’ allestimento e dei costumi deve essere ammortizzato con riprese succesive che in alcuni casi di successo superano addirittura  i venti anni.

Si tratta di una sana politica gestionale e sono la prima ad essere convinta che sia una pratica virtuosa .

Ma ci sono certi allestimenti belli , talvolta bellissimi che nella riproposizione contengono una trappola , un momento di straniamento e non per colpa dei cantanti che si trovano ad indossare costumi già fortemente legati a chi li ha indossati prima di loro.

Faccio due esempi per farmi capire meglio : la ripresa dell’Adriana Lecouvrier al Met e più recentemente la ormai vetusta Tosca a Vienna.

L’Adriana del Met ,che peraltro ha avuto un enorme successo e i cui costumi erano veramente bellissimi provocava in molti melomani il ricordo di quel Maurizio di Sassonia immortalato in un vendutissimo DVD con Kaufamm.

Non era asolutamente colpa del bravissimo Beczawa  musicalmente all’altezza del ruolo , ma se di critiche si parlava era per ricordare chi quei panni , circa dieci anni prima li aveva vestiti prima di lui .

Peggio è toccato sempre allo stesso bravissimo tenore quando si è rimesso i panni del Cavaradossi famoso per il “ah non abbiam soprano ! “ di due anni fa.

Nel  caso poi neppure Kaufmann vestiva quei panni per primo , la messa in scena ormai cadente a pezzi era stata interpretata da altri importanti tenori , ma tant’è , orami quel Cavaradossi era lui per tantissimi spettatori.

 

Si tratta evidentemente di carisma di chi questi panni li mette per primo o ne fa un must della sua carriera e allora vorrei fare una proposta ai teatri : usate pure gli allestimeni , rivestite i / le cantanti con gli stessi abiti ma in certi casi la ripresa trarrebbe sicuramente vantaggio da qualche cambio d’abito.

Ci sono personalità talmente forti da fare propri i personaggi e qualunque sostituzione , e qui non faccio nessuna questione di qualità dell’interpretazione , che lasciano una sorta di profumo personale in quei panni di scena da impregnarne addirittura l’immaginario collettivo.

Fare qualche costume nuovo costa meno che leggere sui social…rimpianti e sospiri di nostalgia.

In fondo non ci sarebbe niente di nuovo : mi risulta che Del Monaco si portasse appresso il suo costume di Otello anche se non ci vedo proprio Kaufmann che gira con i suoi costumi : lui di ruoli ne ha talmente tanti che gli ci vorrebbe un Tir per contenerli tutti.

 

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4 thoughts on “I costumi di Kaufmann

  1. Madame you definitely are a pleasure to read Your topics are food to my little brain and my big heart.

  2. Usi e costumi…?
    Storia vera: nell’ inverno del 1763, il grande castrato Manzuoli è arrivato a Londra, dov’era contrattato per la stagione lirica. Naturalmente s’era portato dietro i suo splendidi costumi e accessori di scena, che l’ufficiale della dogana ha subito sequestrato, e ce n’è voluto per farseli restituire. Scrisse un gentiluomo melomano ad un amico, « E’ da tanto tempo che il ministro voleva mettere le mani su scettro e corona». (Siamo all’epoca dei Whigs e Tories).

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