Ti abbraccio stretta stretta

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Giorni di riordino dentro casa : lo faccio con fatica perché ogni cassetto che si apre mi riporta memorie , ogni busta che  apro mi riporta indietro , anche troppo. Infatti è una sorta di lavoro che faccio sempre meno spesso , mi difendo dalla malinconia come posso. Ma qualche giorno fa , gettando forsennatamente via tante , troppe memorie serbate ho aperto una busta con una lettera della mia mamma e ho trovato una cosa preziosa …

                                       omissis

…ho accanto a me sul comodino la mia vecchia radiolina che trasmette da Radio Montebeni musica classica 24 ore su 24. Annunciano : Requiem tedesco di Brahms , diretto da Von Karajan (inciso, io lo ricordavo!) Così…ecco l’inizio cupo del coro , dolente quanto invitante  ad un ingresso senza paura.

E cresce , cresce ( voci del coro stupende )

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Attacca il 2° tempo ed ecco..c’è il corteo funebre , ma ( lo ricordavo tanto!) s’alza – tra tanta solennità dei timpani la voce dolce d’amore , messaggio di consolazione –“non piangere , di qua hai trovato la luce , la pace”. E’ quella della madre dell’autore (infatti scrisse questo Requiem dopo la morte di quella mamma. Aveva sposato   , più anziana molto  un musicista , ma rimase tanto sola .. con quell’unico figlio bellissimo e tanto dotato. E quella dolcissima voce s’alza , s’accenna più e più volte sul volume del corteo ( di morti , di vivi?) che procede sul ritmo morbido, ma continuo dei timpani , segnanti l’andare…Nel terzo tempo sorgono le “voci”  dei cantanti : baritono  (stupendo) che , penso , esprime la solennità irremovibile di ciò che è dopo la precaria , dolente vita terrena.

Poi…una stupenda soprano (la voce ricorda quella della mia mamma) che intercede e c’è luce e amore in lei. Nel 4° e finale tutto è cosmico , vita e morte, morte e vita..di un’umanità  che è passata e passa ( se puoi compra questo disco). In questo quarto tempo e poi nel finale sento la terribilità dell’eterno , come in quella del Requiem di Verdi ma questa è trascendente (a me piace di più). Io lo sento come se venisse dalle sfere che ruotano nei Cieli , infiniti e tremendamente lontani…da noi più piccoli di un granellino di sabbia o di polvere.

Miserere , miserere ripete e ripete il coro…

***

La mamma scriveva nel 1987 , aveva 81 anni , avrebbe vissuto ancora qualche anno.

Non so bene perché ho serbato solo questa lettera , fra le tante che la mamma mi scriveva , ma leggerla oggi mi ha fatto capire perché non si nasce alla musica da soli , si arriva sempre da molto lontano . Ho tanto amato questo Requiem riascoltato al Musikverein due anni fa , non ricordando assolutamente questa lettera della mammma che finiva : Ti abbraccio stretta stretta , Mamma (vecchia , ma ancora troppo pensante ).

La pace : quando , come, Dove?

8 thoughts on “Ti abbraccio stretta stretta

  1. cara Adriana,
    quanti pensieri hai messo in moto con questa tua riflessione.
    Ti abbraccio anch’io.

    • Ho riflettuto prima di parlarne , ma mi sembra giusto rendere a chi ci ha insegnato tanto la dovuta riconoscienza

  2. Non so se Karajan ha inciso piu’ di un Requiem tedesco, io ho un Cd del 1947 sempre da Vienna, rimasterizzato, sulla copertina dice che due anni dopo la guerra morivano tutti di fame ma incisero questo Requiem con anche maggior fervore al Musikverein. Lucia Popp e Hans Hotter. Sara’ questo che ascolto’ tua madre? Se e’ cosi’ c’e’ veramente un filo rosso che lega le nostre esperienze, il Requiem Tedesco e’ stato sempre il mio Requiem preferito. Pero’ ne ho anche un altroin vinile e diviso in due dischi, sempre da Vienna, diretto da Sawallisch, non ho il coraggio di andarlo ad ascoltare dove ho un vecchio impianto stereo che ho conservato per ascoltare i dischi in vinile che stanno li in attesa di cosa, non so.
    Forse di trovare la Pace, non uscire piu’ di casa, dare un freno all’inquietudine e…ascoltare i vecchi dischi detti LP.

  3. Carissima Adrianna, le parole di tua madre mi toccano così profondamente, piangendo. Anch’io sto avvicinando il mio processione finale (de 69 anni) e ora tesoro questi pensieri ei miei ricordi. Nei miei anni più giovane non ho capito il valore che più tardi avrebbero. Ma sempre c’è la musica; ineffabile, penetrante, indelebile – il Requiem (Brahms, Verdi, Mozart), Der Abschied (Das Lied von der Erde), infine nona sinfonia Adagio di Mahler: inesorabilmente LA MUSICA diventa il silenzio.
    Sapendo che non sono il solo ad avere questi momenti difficili è confortante. Ora ancora VIVIAMO e ASCOLTSARE la MUSICA.
    Dearest Adrianna, Your mother’s words touch me so deeply, weeping. I too am approaching my final procession (69 years) and now treasure such thoughts and my own memories. In my younger years I did not realize the value they later would have. But always there is THE MUSIC; ineffable, penetrating, indelible – the Requiems (Brahms, Verdi, Mozart), Der Abschied (Das Lied von der Erde), finally Mahler’s 9th symphony Adagio: inexorably music becomes silence.
    Knowing I am not alone in having such difficult moments is comforting. Now we still LIVE and HEAR the MUSIC.

  4. Cara Adriana, grazie per averci permesso di leggere le parole di tua madre, belle e piene d’ amore

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