Manzoniana

Ci fu un momento in cui capìì la grandezza di Alessandro Manzoni , ma non fu ai tempi della scuola  , ai miei tempi si imparavano a memoria brani celebri : dai monti sorgenti alla vigna di Renzo ma quello che mi piaceva di più era il racconto della madre : scendeva dalla soglia di uno di quegli usci,….

Probabilmente era quello che drammaticamente mi piaceva di più recitare , da brava aspirante Duse ne ero conquistata.

Ma Manzoni non era in quelle letture scolastiche , nelle noiose parafrasi , nello studio nozionistico sulla vita dello scrittore .

Poi una bella estate in barca , il tempo dell’età media , allora feci la grande scoperta e cominciai a leggere molto di più su questo signore lombardo , ma molto molto europeo , con una mamma davvero ingombrante e una paternità abbastanza misteriosa .

Oltre al grande romanzo lessi di seguito La storia della colonna infame e cominciai a capire di più le contraddizioni di una mente piena di dubbi , di domande e poi anche di certezze difficili.

Mi piacque in quel periodo leggere anche un libro della Ginsgurg . La famiglia Manzoni  , molto meno un libro più recente sulla seconda moglie , mi è stato regalato e mi è sembrato piuttosto un instant book in vista del centocinquantenario  della morte.

Il suo grande libro , il primo vero romanzo italiano dell’Ottocento , quando nel resto di Europa erano tanti gli scrittori che riflettevano sulla condizione umana , fu forse erroneamente declassato a “libro da studiare a scuola “ e questo fatto insieme alle prese di posizione di Gramsci e in seguito anche di uno scrittore moderno come Moravia ,lo  allontanarono dalle nostre letture .

Ma io che sono una insalata- culturale- sentimentale lo amo anche per quel Requiem verdiano che fu eseguito in San Marco in sua memoria, Verdi che omaggia Manzoni , Manzoni che celebra Napoleone : una catena di pensiero che attraversa i secoli e la nostra cultura tutta.