Il mito della pizza

Mette allegria la scoperta di un affresco pompeiano: incredibile e perfetta si riconosce l’antenata della odierna pizza sull’elegante vassoio , col calice di vino , il melograno e la frutta secca.

A volere essere pignoli per essere una pizza gli mancano la mozzarella e i pomodori  solo perché  che duemila anni fa non erano ancora stati importati nel bel paese.

Ma la forma inequivocabile della focaccia rotonda con i bordi rialzati è una bella pizza , magari condita con elementi strani per i gusti di oggi anche se mi è successo a Monaco di Baviera , convinta che si trattasse di una pizza con le patate  ( che mi piace moltissimo ) al primo morso mi sono accorta che si trattava di una pizza all’ananas!

Devo dire che discretamente e senza farmi accorgere l’ho buttata in elegante contenitore per spazzatura , non volevo offendere il pizzaiolo bavarese.

Tornando a Pompei penso che doveva essere un signore allegro quell’anfitrione che aveva commissionato l’affresco ,sicuramente gli piaceva mangiare e ricevere ospiti fino a richiedere all’ignoto pittore la descrizione delle delizie della sua tavola.

A conferma che si trattava davvero dell’antenata della pizza a Pompei hanno anche trovato dei forni in tutto molto simili a quelli che ancora oggi servono per sfornare il cibo napoletano che si è diffuso in tutto il mondo.

C’è tutta una letteratura sul mitico piatto povero , ci sono pizzerie  ovunque e fra tante storie intorno a questo cibo semplice e meraviglioso mi piace ricordare uno dei tanti modi tutti partenopei che si usavano una volta : la pizza a otto: la mangi oggi e la paghi tra otto giorni….la miseria e la fantasia intrecciate tra i vicoli di Napoli.