In memoriam

Lunedì 12 giugno, verso le undici del mattino.

Faccio la fila alla Posta di quartiere per pagare le tasse molto irritata perché una signora bionda , sui cinquanta , entrata con piglio deciso ha detto : non faccio la fila di nuovo , perché l’ho fatta già una volta per mezz’ora e passa avanti a tutti !

Siamo tre o quattro persone più anziane e nessuna obbietta , certo tutti pensiamo che certi atteggiamenti una volta non sarebbero stati tollerati.

La vicina mi dice : poi chissà se chiuderanno le Poste ora .

Io domando stupita: perché? e lei con fare sussiegoso mi comunica che è morto Berlusconi e si atteggia referente tipo faccia da funerale.

Io che non sapevo la notizia commento con un,, ah bè che deve sembrare irrispettoso e la rassicuro che mi parrebbe esagerato chiudere le Poste per lutto.

La bionda prepotente passata davanti a tutti ad un tratto mi pare la perfetta incarnazione di quell’atteggiamento di berlusconismo rampante che ha cambiato in peggio la nostra qualità della vita .

Sicuramente l’associazione mentale è un po’ azzardata , ma per tanti anni abbiamo subito  questa specie di stigma come se essere italiani fosse sinonimo di furbetti seguaci di un tycoon che si è permesso di tutto passando allegramente sulle regole di civiltà vincendo cause con squadre di avvocati magari eletti in parlamento e quindi pagati da noi , facendoci anche passare da fessi con la storia della nipote di Mubarak.

Mi dispiace , umanamente quando suona la campana suona per ciascuno di noi , ma non avrà la mia santificazione  , né le mie bandiere a lutto. E’  morto un uomo molto malato che solo alla fine è diventato degno di pietà.