Un colpo al cuore

Forse andai in Unione Sovietica con un unico segreto scopo : vedere le opere di Andrej Rublev.

Un film ispirato alla sua vita , opera stupenda di Andrej Tarkowskij me lo aveva fatto conoscere e quel viaggio strano conteneva la speranza di vedere gli affreschi e le poche opere che sapevo essere ancora visibili in Russia di quell’autore misterioso.

Gli affreschi li vidi e invano cercai riproduzioni , non esistevano libri d’arte che mi aiutassero a conservare la memoria , ovviamente proibite le foto.

A Mosca , ad un attonito e ignaro tassista spiegai che c’era una galleria d’arte che si chiamava Tretyakov che conteneva una importante icona , ma fu difficile rintracciarla anche perché non ne conosceva l’esistenza e l’indirizzo.

Finalmente lo convinsi a seguire le mie scarse indicazioni e arrivai davanti alla Trinità di Rublev , una icona misteriosa nei suoi significati simbolici che un caro amico , un religioso sui generis , mi aveva raccontato e spiegato come leggere in quelle tre figure un mondo di fede e di preghiera.

Mentre stavo in contemplazione silenziosa arrivò da dietro le mie spalle un giovane , tanto modestamente vestito da sembrare un mendicante e fece un gesto bellissimo : pose uno stupendo fiore rosso ai piedi dell’icona , forse una peonia e se ne stette accanto a me , in silenziosa preghiera.

Oggi apro il giornale e leggo che Putin ha ordinato lo spostamento della fragile immagine su legno dalla Tretyakow alla cattedrale , da quel Kiril patriarca di regime al solo scopo di permettere al popolo di pregare per la vittoria del popolo russo contro il diabolico esercito ucraino.

Pare che , per fortuna , la reazione delle autorità culturali non permettano una lunga permanenza dell’immagine , che deve essere protetta per la sua fragilità , anche dagli sbalzi di  temperatura pericolosi per la sua conservazione e che tra quindici giorni l’icona preziosa deve ritornare a casa , nel museo.

Qui nella mia stanza ho una riproduzione della trinità di Rublev , comprata a Roma al Russicum e fa parte di una parete in cui ci sono quasi tutti i miei viaggi della mente.

Spero veramente che l’originale torni presto nella sua dimora , certe offese all’arte mi fanno male come i droni sul cielo di Kiev.