La scomparsa della fantascienza

Guardando certe manifestazioni violente di grupppi di estrema destra che circolano in rete mi è venuto in mente un racconto di fantascienza intitolato The seventh victim che poi diede origine ad un film di Elio Petri La decima vittima in cui si raccontava di un mondo dove non essendoci più le guerre era dato agli uomini di sfogare il loro naturale istinto omicida in una gara individuale durante la quale era legittimo trovarsi un avversario da uccidere .

Anche se nel nostro mondo attuale di violenza e di guerre ce ne sono ancora tante , ma  sono per lo più lontane dalla parte di mondo che consideriamo più civilizzata  , vedi l’Europa e  gli USA, si risveglia nell’uomo quell’istinto belluino che lo spinge a cercare la lotta e la ferocia nei confronti dell’altro da sé , magari cercando una identità di branco o una uniforme dietro la quale celare la sopita primordiale ferocia.

Intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso fu tutto un fiorire di strane profezie in forma di racconto che poi chiamammo “fantascienza” , quegli autori ci raccontarono di un futuro fantastico ed erano perlopiù uan sorta di predicatori visionari.

Tra i miei libri ce n’era una raccolta bellissima che non mi ritrovo più , probabile prestito senza ritorno , che cominciava col classicissimo La sentinella nel quale in poche righe si rovesciava la prospettiva tra gli umani e gli alieni , un capolavoro assoluto .

Adesso la fantascienza non c’è più , la viviamo se pensiamo al nostro girare mascherati e uniformati in ogni angolo del pianeta e ci pare naturale come ci pare naturale vedere quegli strani esseri in strane tute simili a scafandri rappresentare le lotta del Bene contro il Male che è così nascosto da nascondersi in un virus infinitesimale .

Strano che nessuno abbia pensato alle profezie del secolo scorso durante la lunga notte del Lockdown , bisogna essere abbastanza vecchi per ricordare che certe cose gli scrittori ce le avevano già raccontate , anche se spesso per non spaventare troppo i lettori i loro racconti finivano bene , non ce la facevano con la fantasia a raccontare del tutto il futuro ovvero la realtà dell’oggi.