Volare a Palermo

Mi piacerebbe ascoltare il mio adorato Tristano a Palermo , il direttore Omer Meir Wellber è una garanzia , l’ho ascoltato più volte a Monaco e sono curiosa di leggere di questa sua impresa in terra siciliana.

Solo che la stampa si sofferma solo sul fatto che il direttore è ebreo israeliano e non ho letto niente sulla portata culturale dell’evento.

L’Italia è toppo lunga per andare a Palermo e spero in qualche registrazione per ascoltare la musica incantata che mi auguro  risuoni in un teatro pieno .

Conosco la diffidenza italica nei confronti del grande compositore tedesco che qualche difettuccio nel privato ce l’aveva e se le sue idee non sono le mie idee   dobbiamo riconoscere che la sua musica ha cambiato il mondo e senza di lui non avremmo Mahler , Strauss , Stravinsky e tutto il Novecento compreso un suo grande estimatore che si chiamava Giacomo Puccini.

Anche il vecchio Verdi ci fece i conti e pur nelle differenze fra i due geni bisogna riconoscere che da quel matto sortì la musica nuova , quella che abbiamo ereditato anche nella musica cosiddetta moderna  dei nostri giorni.

Ho cominciato ad amare Wagner da quella che sembra essere una sua opera minore , ma i Meistersinger sono una stupenda porta d’ingresso per entrare nell’universo wagneriano , da li sono partita tanti anni fa e ancora adesso se la notte è troppo lunga e l’insonnia amica dei vecchi mi impedisce il sonno annego il pensiero nella musica incantata del grande sassone.

Se Wagner incantò Luigi di Baviera e lo spregiudicato musicista se ne servì per fargli erigere il teatro fatto a misura delle sue opere non altrettanto colpevole Wagner fu della passione che il pazzo dittatore Hitler nutrì per lui .

Forse incantato più dai suoi scritti che dalla sua musica ne fece il sottofondo della sua follia e anche se il Ring nella sua visionarietà si è prestato a molti equivoci di lettura,  (Sigfrido è un povero folle ), ben altrimenti eroe è Lohengrin o lo stupendo eroe perdente Sigmund : il suo canto Wintersturm …non ha niente di nazista , anzi è dolcemente triste come triste e sfortunato è l’eroe che lo canta.

Wagner va ascoltato cercando di immergersi nel filo conduttore della sua melodia nascosta , allora diventa tutto facile .

Poi alla fine si può anche arrivare al Parsifal.

Parola di una che ci ha messo qualche decennio per capirlo.

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