Monaco- Per caso scendendo in ascensore col trolly ho incontrato una cara amica , anche lei pronta per la partenza.
Le do la precedenza alla reception , lei ha più fretta di me , io torno a casa e lei invece mi annuncia contenta che va a Aix per il festival.
Ho ripensato a quell’incontro casuale con invidia quando su ARTE ho visto la Butterfly dal teatro dell’Archévechè: brava amica mia che ha scelto un ottimo spettacolo!
Conosco la grande arte scenica di Ermonela Jaho , mi aveva già emozionato varie volte , soprattutto nella Suor Angelica ma non immaginavo che a una ennesima Butterfly mi sarei commossa fino alle lacrime tenendo un tablet in mano.
Uno spettacolo piccolo e perfetto , la piccola casa a soffietto , un Pinkerton bello e disinvoltamente cattivo , un Goro ( il mio amatissimo Carlo Bosi) da Oscar , Sharpless all’altezza.
Tutti nel ruolo , la magica scatola musicale pucciniana si esalta nell’evitare tutte le cineserie dei cori tra i mandorli in fiore ; qui solo un raffinato gruppo di maschere cita una Giappone culturalmente lontano e accentua lo strazio della crudelissima storia , tanto banale quanto incredibilmente sempre perfetta.
Ermonela alla fine pare anche fisicamente distrutta , la macchina infernale che Puccini , il grande sadico ci ripropone per l’ennesima volta funzione , eccome.
Anche “ chi è quella donna” che arriva quasi a rapire il piccolo Dolore seduto vicino ad una Cio Cio San addormentata per lo sfinimento doloroso e la maschera inespressiva di Suzuki , tutto si accentua e diventa più vero del vero.
Una intervista nell’intervallo mi rivela il volto della regista ; la faccia di una donna di mezz’età , sembra una prof in pensione , bravissima nella sua mancanza di enfasi. Si chiama Andrea Breth e non la conoscevo , sicuramente per colpa mia.
Daniele Rustioni dirige con sicurezza e veemenza , notevole prova di Puccini senza puccinismo.
Se fossi più giovane avrei trovato la forza per saltare sul primo aereo per andare in Provenza, mi accontento di vedere e rivedere lo spettacolo , sono stata brava , l’ho anche ingrandito sulla tv.