Uno sguardo altrove

Le notizie riguardanti la televisione di stato con i suoi tre canali soggetti a rivoluzione politica mi lascerebbe del tutto indifferente : sono un consumatore televisivo selettivo : guardo solo canali privati , scelgo il mio personale palinsesto sui miei gusti musicali e di attualità con attenzione , ma poi un pensiero mi attraversa la mente :quanti sono come me liberi nelle scelte e quante persone più semplici accendono passivamente la tv e vedono “ quello che passa il governo” ( letteralmente) ?

Se la storia è un pendolo a ripetizione dovrei preoccupami poco . Da tanto squallore culturale può venire solo una reazione forte e contraria .

Così sulla carta , ma quanto l’analfabetismo di ritorno incide sulla psiche generale ?

In un paese dove ancora si uccidono le donne con incredibile frequenza perché tentano la via della libera scelta , dove le terribili tv berlusconiane hanno lasciato un segno indelebile nelle menti fragili , dove sembra possibile ogni tipo di censura se la notizia non è gradita al potere?

L’imbarazzante racconto della raccolta di quadri del collezionista B. 

è solo la conferma del decadimento generale servito sul  piatto della banale ignoranza diffusa.

Il vento di destra attraversa l’Europa e fin qui abbiamo poco da sperare ma il veto russo sul grano in Africa può aprire uno spiraglio di ribellione proprio dal continente sfruttato e calpestato per secoli.

Se l’Africa si ribellasse davvero , se riuscisse a riscattarsi dalla  corruzione che ancora la divora , se il senso della dignità passasse davvero di là?

Scenari di fantapolitica sotto il sole d’estate o qualcosa di molto diverso dal banalissimo “ piano Mattei” che di bello ha solo il nome ad effetto . Bisogna aspettare. 

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