Sono riuscita in una strana impresa senza averne veramente valutato la portata .
E’ successo dopo avere ascoltato il Lear di Reimann da Monaco nel quale tutti i cantanti sfoderavano un tedesco duro e pieno di consonanti confrontandolo a quello di Kaufmann che invece canta in un tedesco dolce , tanto da farmi amare davvero quella lingua ostica ai più , perlomeno nel nostro paese.
Ho buttato là in bacheca una semplce domanda ipotizzando alcune risposte : era un piccolo pensiero del mattino e non avrei mai creduto di suscitare un vero dibattito , con certi interventi addirittura colti e serissimi .
Un successo incredibile stando al numero di persone che , una volta tanto , non si sono limitate alle odiose iconcine ma si sono addentrati in spiegazioni storiche , per la verità non tutte concomitanti , anzi qualche volta in deciso contrasto tra di loro.
Se fossi come quel mio amico giornalista che si diverte a fare le classifiche direi che la risposta vincente è quella più poetica : lui è speciale . La terza che hai detto come ha sintetizzato una simpatica signora romana.
Non so se per un miracolo , in questo momento altamente improbabile , riuscirò a sentire il suo Tristano quest’estate . Per adesso la vedo brutta , ma per capire come sarà la sua interpretazione mi basta riandare a quel secondo atto in concerto da Boston nel quale (si trova su YouTube) canta il bellissimo brano della spiegazione del suo amore per Isolde al re Marke.
Quel suo cantare Wagner come un legato becanstico farà sicuramente del suo Tristano un’altra pietra miliare della sua ineguagliabile carriera .
Mi resta solo da sperare che le norme anti-Covid allentino le rigide regole anche in Germania e se nel caso per ora non sia possibile sentirlo dal vivo , cercare di campare ancora abbastanza per levarmi la soddisfazione di trovare conferma alle mie supposizioni.