Un anno fa oggi ero a Londra ed ero davvero contenta : un bell’albergo rinnovato ( sempre il solito ) ma finalmente con una bella camera , un ristorante accogliente , la prospettiva di una serata programmata già da tanto tempo con un Fidelio già molto raccontato dai media …
..e poi , e poi un caro amico che mi riconosce , lo scambio di doni , un posto in platea ancora più bello di quello che avevo conquistato on line .
L’opera mi piace e non mi piace , ne avrei scritto al ritorno , ma sono seduta tra due signori con le tosse secca e questo mi riporta alla situazione che non mi pareva terribile , ma che in Italia era già abbastanza allarmante .
In realtà non avevo capito niente e nel ripartirmene l’indomani sfogliavo ancora mentalmente il mio programma di viaggi , abbastanza fitto per la primavera e l’estate che avrebbero dovuto portarmi ancora tanto in giro per l’Europa.
Ripensare oggi a quel giorno mi sembra di ricordare qualcosa di fumoso e distante , come in quei film anni cinquanta in cui si vedevano delle dissolvenze flou , con la dicitura : molto tempo dopo…
molto tempo dopo sono qui davanti al pc., in vestaglia perché oggi non ho avuto neanche tanta voglia di vestirmi , per andare dove semmai?
Siamo di nuovo in zona rossa , di nuovo tutto chiuso e davanti all’Ospedale regionale ci sono le ambulanze in fila perché nei reparti Covid non c’è più posto e i malati vengono dirottati in altri ospedali non ancora arrivati alla saturazione .
Personalmente non dovrei lamentarmi troppo : ho già avuto una prima dose di vaccino e tra una diecina di giorni completerò la vaccinazione , molti che conosco stanno decisamente peggio di me.
Overdose di televisione , overdose di “come eravamo” sui social , overdose di vita non vissuta . Ogni tanto qualcuno mi manda un ricordo fotografico , si vede che un po’ tutti riordinano i cassetti e le memorie rifioriscono , contribuisco anch’io alla caccia al ricordo ma è esercizio pericoloso perché contiene un verme maligno come una puntura dolorosa .
Quello che era nato come un blog musicale sta diventando un diario della pandemia , ogni tanto mi siedo davanti allo schermo così mi faccio compagnia raccontando cose molto banali e di streaming spesso già visti in precedenza .
Ieri sera è toccato ad un Tristano , ma già ne conoscevo l’allestimeno , il cast e la messinscena del solito Tcherniakov che se non cambia qualcosa non è contento.
Non sono sicura che valga la pena riparlarne , tanto lo so che certe regie provocano ribellione nei tradizionalisti e perplessità in molti molti altri.
Però Baremboim mi è piaciuto di nuovo , è già qualcosa.
avevamo tanti progetti insieme, solo l’inaspettata fuga a Napoli ci ha ridato la gioia di gioire della musica dal vivo insieme agli amici più cari.
Vedrai, arriverà l’estate e ritorneremo a vivere la musica insieme : Uber è sempre pronto e sarà pure vaccinato!
Napoli in fondo al tunnel? Sarebbe già qualcosa , Ma io spero molto nell’estate ..vaccinata
in una notte insonne non si dovrebbe mai lasciare traccia dei propri pensieri: perdona l’espressione cacofonica ma salva il desiderio di un’estate in musica