Quando vado a Napoli scendo in un albergo che porta il suo nome e in Galleria , a due passi , c’è una targa che ci dice che li abitava lei , Matilde Serao.
Ieri era l’ anniversario della sua nascita , un lontano 14 marzo del 1856.
Di lei sapevo pochissimo e mi sono messa a cercare qualcosa che me ne rendesse la memoria e una notizia mi ha colpito : questa giornalista amava le donne e ne raccontava le storie con calore , un suo libro e reportage riguardava le maestrine , eroiche figure di educatrici che pochissimo pagate e per niente tutelate , lontano dalle grandi battaglie politiche cercavano di formare le generazioni future in nome del progresso e della dignità.
Si chiamava Vie dolorose quel suo libro e mi ha ricordato la mia nonna Beppina , uno scricciolo di donna che partiva da Roma per andare a insegnare in Ciociaria e c’è una foto da qualche parte che la ritrae ,minuscola e fiera davanti alla sua classe di (!) 49 studenti.
La mia nonna Beppina , fiorentina fiera delle sue origini , aveva anche scritto dei piccoli libri a sue spese in cui cercava di insegnare alle madri d’Italia le buone regole di igiene : ne serbo ancora le copie che tengo con religioso orgoglio tra le mie memorie più care.
Uno è intitolato Conversazioni alla buona ( alle madri dei miei scolari ) e il secondo La donna-madre ossia l’allevamento e le cure dell’infanzia.
La mia nonna parla di avveniristici luoghi in cui si potranno lasciare i bambini fino ai tre anni per permettere alle madri di andare a lavorare serenamente , chissà se Matilde Serao abbia mai conosciuto gli scritti della mia nonna.
Certo nel suo raccontare Le vie dolorose in qualche modo pensava alle grandi maestre come la mia nonna e tornando a Napoli mi fermerò a rendere omaggio alla giornalista .
Davanti alla lapide che la ricorda mi rivolgerò con maggiore attenzione anche a tutte le maestrine come la mia amata nonna Beppina che lei celebrava nei suoi scritti..