E’ necessario partire da una premessa : questa non-Prima della Scala è un prodotto televisivo RAI destinato al primo canale della Tv di stato , quello per intenderci che una volta si chiamava la rete ammiraglia.
Deve arrivare ovunque e catturare anche i non addetti alla lirica .
Mi domando :l’obbiettivo è stato raggiunto ? direi proprio di no perché questa specie di polpettone di arie legato a siparietti “ colti” e inframmezzato da balletti ( Bolle a parte) decisamente all’antica non ha coinvolto nessuno che non fosse già amante della lirica e in questo modo ha fallito il suo scopo primario.
Ho voluto resistere fino alla fine , ho sperato in un guizzo geniale ( visto mai che anche Livermore abbia una qualche idea nuova?) e invece niente , a parte il trionfalistico parlarsi addosso di chi crede che ancora la Scala sia quel faro culturale che un tempo fu…
Quasi tre ore , un bello spreco di voci , alcune preziose ( Abdazakov , Tezier , Oropesa , Rebeka,e soprattutti Bernheim ) altri meno coinvolti emotivamente , qualche bella stecca preziosa di big , riscoprire Domingo tenore , ma vista l’età ormai si scorda che deve cantare da baritono e l’effetto è davvero straniante.
Velo pietoso sulle location , ripescaggi scenografici misteriosi ( Don Carlo ha preso il treno per la Russia?) , molto acqua su cui galleggiano cantanti imbarazzati dal poco spazio a disposizione , toilettes di lusso alle signore , pettinature un po’ meno . Lì forse hanno risparmiato parrucchiere.
Misteriosamente ci hanno privato di Wagner che però c’era per chi ascoltava in radio , forse hanno avuto paura che qualche vecchietto pensasse ancora al nazismo ? E’ da escludere perché quelli sono già morti quasi tutti nelle preziose Rsa nostrane.
Ma la Tv de noaltri aveva i suoi tempi televisivo , alle otto c’è il telegiornale e allora si tagli quello che piace di meno al melomane medio italiano.
Non c’è gara ,nessun paragone impietoso , la cultura non è fatta per arrivare primi alla meta , questo sport non ci dovrebbe appartenere , ma un pensiero maligno in testa lo possiamo anche avere : che Napoli e Roma abbiano fatto cose decisamente più egregie in questo momento difficile salta all’occhio , impietosamente.
Si rivaluta anche l’Otello di Firenze ed è tutto dire.