Per onestà e sincerità devo partecipare alla grande angoscia dei giovani studenti del Liceo di Piacenza che hanno dovuto consegnare i propri Iphone all’ingresso delle aule .
Il video che accompagna la notizia mostra i ragazzi che insieme al telefono lasciano un pezzo di cuore e di vita in quelle terribili sacchette verdi-grigie che vengono loro riconsegnate chiuse.
Il filmato fa vedere i loro sguardi persi con l’inutilizzabile magico compagno di vita in mostra sul banco . Lo guardano affranti , credo si sentano intimamente perduti .
Ebbene , devo ammettere di capirli .
Mi è successo di andare al mare una delle ultime mattine di questo caldissimo settembre e di accorgermi con disappunto di avere lasciato il telefono a casa .
In un primo momento non mi sono preoccupata , poi mi è venuto in mente di chiamare mia sorella , non la sento da tre giorni ..ma non lo posso fare ,pazienza.
Passano pochi minuti e mi ricordo di dovere dire una cosa importante alla mia collaboratrice domestica che sta per arrivare a casa e ..non lo posso fare . Pazienza di nuovo.
Poi mi scatta il pensiero importantissimo di telefonare ad un mio preziosissimo giardiniere , devo dirgli che lo aspetto per tagliare le siepi.
Rinviamo a domani , lo si trova solo di mattina .
Mi è venuto in mente di tutto , mi è pure montata l’angoscia che magari qualche familiare ( non mi chiama quasi mai nessuno) mi dovesse comunicare chissà quale preziosa notizia urgentissima.
Dopo due ore ho deciso di anticipare il mio ritorno a casa, in effetti c’erano due chiamate “senza risposta “ sul prezioso oggetto.
chiamo e mi sento dire : ma dove eri finita?
Ragazzi di Piacenza capisco la vostra fatica ad accettare la lontananza dal vostro prolungamento vitale ; vorrà dire che se ne avvantaggerà di sicuro la vostra attenzione scolastica , recupererete sicuramente quel tempo vero che scorre senza interferenze .
Sappiate però di avere la solidarietà di una vecchia scema che nella sua tarda vita è caduta nel vizio assurdo della perenne connessione.
In fondo io sostengo da sempre che se avevano il telefonino Giulietta e Romeo non sarebbero morti così come ce lo ha raccontato il Bardo , però ci saremmo giocati un capolavoro di eterna mirabile poesia.
Nel gioco del dare ed avere qualcosa si perde sempre.