Una volta , girando per casa e vedendo tanti libri in ogni stanza , un mio nipote mi chiese stupito: ma li hai letti tutti ?
Dissi la verità e cioè tutti tutti no ma una gran parte si perché ce n’ erano di provenienti dalle case dei nonni.
Qualche giorno fa mi guardavo intorno per cercare un libro non letto da portare al mare in questi giorni di sole settembrino tranquillo e proprio vicino a me , su uno scaffale di libri perlopiù di letteratura tedesca ho trovato uno strano libro non letto a suo tempo , non mi ricordavo di averlo comprato e dall’etichetta del prezzo coperta della libreria Lutteri di Cortina ho pensato si trattasse del dono di qualche ospite nei lontani anni novanta .
Il titolo italiano : Le voci del mondo , leggerò poi che il titolo originale in tedesco , per quanto strano , fosse tanto diverso e capisco anche perché quel libro rimase intonso per tanti anni .
Quando mi fu regalato non avevo idea di cosa fosse il Voralberg, non andavo spesso a Salisburgo , non avevo cominciato a studiare il tedesco e soprattutto non erano anni in cui ascoltassi tanta musica austro-germanica.
Il libro è bellissimo , l’ho divorato in pochi giorni e ho scoperto la mia ignoranza riguardo all’autore : a suo tempi il libro era stato tradotto in una diecina di lingue , facendo una ricerca attuale le lingue sono diventate venticinque.
Farò sorridere molti lettori , ma non conoscevo Robert Schneider e la sua grande produzione letteraria . Una scoperta davvero entusiasmante perché questo suo libro di esordio , una strana novella che sembra appartenere al Heimatroman , un raccconto paesano e bozzettistico in realtà è piuttosto un Bildungsroman , un romanzo di formazione , anche se si tratta di una formazione al rovescio .
Il protagonista , un inconsapevole genio musicale , vive la sua strana e tragica storia in uno sperduto paese e il mondo non saprà mai di avere perduto la sua preziosa musica perché si lascerà morire giovanissimo per una pena d’amore proprio quando il mondo aveva cominciato a scoprire il misterioso organista che non conosceva la scrittura musicale.
Un libro bellissimo , che scorre felice con una sottile vena di umoristico distacco tra l’autore contemporaneo e la storia ottocentesca grondante di quella violenza e durezza del cuore di chi viveva nelle valli sperdute dell’Austria interna.
Ho visto che l’autore ha scritto anche tanti altri libri , sarà mia cura di leggerne altri perché veramente ho trovato una possibile miniera , a questo punto spero che ce ne siano altri tradotti in italiano.
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