Arriva da Helsinki la più bella Salome che abbia mai avuto il piacere di ascoltare e di vedere.
Un regalo di Arte , segnalazione preziosa di un raffinato signore che ormai credo di conoscere anche materialmente , anche se non ho mai avuto l’onore di incontrarlo davvero.
Questa stupenda ,infedele e provocatoria Salome stravolge molti luoghi comuni ma restituisce intatta tutta la sensualità e la provocazione di un capolavoro al quale siano state tolte tutte le incrostazioni accumulate negli anni da centinaia di rappresentazioni.
Letteralmente spogliato il testo , come di una nudità disarmante e castissima è il Jochannaan nel suo irrompere disarmato e possente in scena, un perfetto Andew Foster-William.
Una sala elegante , due sole porte e una poltrona di pelle consumata. In mezzo un enorme sasso , forse un avanzo di meteorite .
Tutto giocato in elegante bianco e nero , smoking per tutti , anche per la straordinaria Salome di Vida Mikneviciute ( con una strana somiglianza che ricorda i personaggi tormentati di Isabelle Hupper),
Stravolti i canoni , infatti Herode è giovane e intraprendente nella sua paurosa lussuria ; disarmante l’innamorato Nobarrah , l’unico che morirà in scena e che resterà ingombrante testimone di una probabile , futura resurrezione dai morti che tanto spaventa il Tetrarca.
Tutti in scena si muovono con la partecipazione totale al ruolo , ho voluto vedere lo spettacolo due volte di seguito per apprezzare la maestria con cui ogni singolo personaggio si muove in corenza col canto , tanto da far sembrare il tutto quasi un effetto di colonna sonora che accompagna ogni piccolo particolare.
Mai vista una danza più sconvolgente nella sua assenza di questa originalissima esecuzione e quel finale , fedelissimno al testo , in cui il tormento del profeta , sconvolto dalla pietà amorosa si rivolge alla giovinetta in cerca disperata di amore e di speranza.
Rovosciando ogni effetto grandguignolesco la regia di Christof Loy con felice intuizione ci restituisce tutto il fascino e l’attualità di un grande capolavoro del Novecento.
Una grande orchestra , diretta mirabilmente da Hanno Liutu ,permette un ascolto raffinato e prezioso , non sono sicura di scrivere bene i nomi ,, quasi tutti per me sconosciuti e tutti meritevoli di citazione , ricordo solo Nikolai Schukoff , Erode, l’unico che conoscevo da prima.
Non rotola nessuna testa , non c’è sangue ( salvo il suicidio del povero innamorato ignorato dalla Princessin ) , Herodiade è giustamente cialtrona , gli Ebrei noiosi rompiballe persi nella disputa teologica e lei la fanciulla inconsapevolmente erede di tutta la lussuria che la circonda trionfa nel bacio disarmante del profeta vinto dalla infausta purezza di Salome.