La rilettura di Medea di Christa Wolf , interessante verifica della funzione ristretta della memoria , mi ha riportato a temi che ho molto studiato e dato che un libro tira l’altro ho ripreso in mano il capolavoro della Wolf : Cassandra.
Un manifesto del femminismo militante inserito in un tema che riguardava a suo tempo il problema della riunificazione delle due Germanie , argomento molto caro all’autrice.
Ma è sul punto del femminismo e delle osservazioni che ne fa la Wolf nel momento in cui stranamente in Italia assistiamo alla presa di potere di una donna che opera con modalità e in un contesto che niente hanno a che vedere con quel potere femminile che forse non c’è mai stato ( se non nei primordi dell’umanità) e dal quale la Wolf dichiara di essere totalmente distante.
Riporto per completezza una sua dichiarazione : solo l’interazione degli sguardi ( maschile e femminile ) può mediare un’immagine corretta del mondo …Un mondo plasmato in modo paritario che ci condurrebbe ad altre gerarchie di valori… ma da tutto questo siamo ancora distanti anni luce.
Con lucidità l’autrice ha dato le risposte che cercavo nella nostra storia attuale ed è sempre confortante trovare la risposta alle problematiche sollevate dal fatto che non è nel semplice fatto di avere donne nei ruoli apicali che si può cambiare la forma di un pensiero dominante se quelle donne seguitano a interpretare il potere nelle modalità tradizionalmente e storicamente applicate dal sistema politico che si basa sul predominio maschile con tutte le conseguenze millenarie che questo atteggiamento comporta.