Razzismo musicale

Le dame ferraresi e i nobili albanesi , cito il Da Ponte del  Così fan tutte per iniziare una riflessione sul ruolo che lo straniero , il diverso specie se esotico serviva per  essere preso a pretesto in maniera molto divertente  in tempi lontani nei quali era permesso di tutto e infatti si usavano certi esotismi per prenderli in giro nei libretti. 

Pensiamo ai poveri turchi del Ratto dal serraglio,nel  libretto di Christoph Bretzner  che non ci fanno una gran bella figura,come i magrebini nel nel divertente libretto di Angelo Anelli dell’Italiana in Algeri.

Non sempre il pubblico ci fa caso a quello che viene cantato anche perché non sempre risulta ben chiaro il testo che spesso non è tanto intellegibile.

Ma quando il Moro ( che forse era un cognome veneziano , ma che è stato sempre tinto di nerofumo ), il geloso Otello esclama furioso “forse siam qui tra i saraceni? O la turchesca rabbia è in voi trasfusa?” anche Boito non ci va giù leggero in quanto a razzismo. Sicuramente nelle parole di Boito se ne  trova un bell’esempio peraltro messo in bocca ad uno straniero anche se al soldo della Repubblica di Venezia.

Nel meraviglioso mondo della lirica per nostra fortuna non esiste la cancel culturedi gran voga negli USA, qui si cantano serenamente situazioni che alla luce di certi revisionismi appaiono addirittura impossibili se ascoltate attentamente ai giorni nostri.

Ma la turchesca furia un po’ mi fa sempre sobbalzare e meno male che quando si ascolta la musica  alle parole gli americani non ci si fanno troppo caso.

Infine per chiudere mi fa venire un certo brivido “ quell’orgoglio musulmano sepolto è in mar.”

Con i tempi che corrono …..

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