Quel treno per Kiev

Ho sempre tenuto fuori dal mio piccolo blog le storie della politica .

Poi , nel tempo , sempre meno cronache di viaggi  , sempre meno musica , il mio naturale ripiegarmi sul privato anche per colpa della pandemia che ci ha rinchiusi tutti nel privato , anche se  ho sempre cercato di tenere in piedi il mio piccolo spazio di riflessione.

Oggi però , anche per sentirmi un po’ meno sola sento il bisogno di parlare di Europa e di riandare un po’ indietro con la mia riflessione 

Come diceva uno che di queste cose se ne intendeva “ a pensare male si fa peccato però spesso si indovina”.

Ripenso a quella foto notturna sul treno per Kiev e si vedono tre uomini di buona volontà che vanno verso un incontro simbolico e importante.

Tutte e tre oggi nei rispettivi paesi , con diverse valutazioni , non rappresentano più la forza della buona politica ( e se ci aggiungiamo anche Johnson , che magari ci ha messo molto del suo ) capiamo quanto la guerra in Ukraina ha contribuito a limare la forza della democrazia nell’intera Europa.

Macron deve fare i conti con un Parlamento in cui non ha più la maggioranza , la stella di Schulz non brilla di luce propria e in Italia , con una politica impazzita e autolesionista siamo riusciti a far fuori uno degli uomini più importanti e qualificati dell’intero continente .

Il povero Zelewsky ringrazia  ma  vede assottigliarsi l’attenzione e la solidarietà nei confronti di una guerra terribile e barbara che ancora ieri ci mostrava foto strazianti come quella del povero padre stravolto che tiene la mano del figlio tredicenne morto mentre stavano aspettando l’autobus che li portava a casa.

Ma al Kremlino brindano perché la forza bruta si impone sulle nostre vacillanti democrazie , lo zar Putin e i suoi accoliti cercano di schiacciare , anche dall’interno dei nostri paesi la forza razionale che ha dato immediatamente una risposta di civiltà alla brutale aggressione verso un libero stato democratico nel cuore dell’Europa.

Grave colpa in Italia hanno tutti coloro che ancora pensano alla Russia come a un alleato possibile, spero che urne li puniscano ( e non solo per questo).

Tutti gli uomini di buona volontà si sentano in viaggio sul quel treno per Kiev e facciano sì che quell’immagine non resti solo una foto-ricordo dei libri di storia di domani.

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