Parliamo di donne

E’ strano , avevo un blog nato per parlare di spettacoli musicali , per raccontare esperienze di viaggi e solo saltuariamente di argomenti diversi , diciamo così : notazioni di costume.

Oggi ,ultimo giorno di agosto 2020 guardo indietro i numeri di accesso al mio blog e mi accorgo di quante meno persone lo leggano , di quante meno storie sia oggi in grado di raccontare .

E’ finito tutto un mio mondo di riferimento , ultimamente mi sono trovata a commentare spettacoli visti sul piccolo schermo del computer , raccatto briciole di vita musicale , al contrario i numeri della pandemia crescono di nuovo nei paesi di quell’Europa che fu terra felix dei miei vagabondaggi.

Quello che è peggio è che mi sto abituando a questa sedentarietà, a questa prospettiva in cui il mare è lontano  in fondo al mio giardino e le navi che partivano numerose per la Grecia e la Croazia sono diventate rare , come sono rari gli aerei che volano sulla mia testa.

Per un caso della vita però mi è stato chiesto di partecipare tra qualche giorno ad un dibattito pubblico sul tema della parità dei diritti civili .

Sono una vecchia militante femminista storica e ho accettato , anche se i miei capelli bianchi forse non attireranno l’attenzione degli ascoltatori. 

Però un’idea già ce l’ho e mi riferisco ad una sorta di indagine provocatoria fatta da un partito sovranista in cui si richiede di indicare il “peggior ministro “ che mai abbiamo avuto e guarda caso le foto dei cosiddetti candidati sono tutte di donne : evidentemente anche in forma incoscia è al solito la metà femminile che è più facile colpire , siamo ancora quella metà del cielo su cui è facile fare ironia , su cui sferrare ogno tipo di attacco anche solo metaforico.

Mi fermo qui , l’argomento merita molta più considerazione di quanta ne meriti un banale spot provocatorio  e considerato che grandissima parte dei miei lettori è donna è molto probabile che sull’argomento ci ritorni ancora e non solo per riempire il mio blog a secco di argomenti musicali. 

Si accettano contributi.

2 thoughts on “Parliamo di donne

  1. Cara Adriana,condivido con te l’ammirazione per una famosa star della musica operistica e,al momento, la riflessione sui ministri. Vorrei suggerirti alcuni nomi che sono stati già relegati in un pietoso oblio e che hannolargamente contribuito allo sfacelo della scuola pubblica. Mi riferisco allaFalcucci, a Sullo,Misasi e,siamo franchi ,aGalloni,per citare solo alcuni con cui, a causa del mio lavoro,(ero una teacher-trainer Fullbright) ho dovuto negoziare.Come vedi, non nomino i più recenti. Grazie per l’interesse alla cosa pubblica.

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