Leggo da qualche giorno strane storie di polizia cinese in Europa con uffici anche nel nostro paese e ad un tratto mi viene in mente una strana vicenda che riguardava un emporio molto divertente e pieno di mercanzia di ogni genere che stava nel vicolo dove passo ogni giorno per andare al parcheggio.
Da un giorno all’altro quell’emporio , un vero dedalo di stanze cariche di oggetti di ogni tipo : dalla cartoleria ai casalinghi , dai giocattoli alla biancheria l’ho trovato chiuso , sbarrato il cancelletto esterno, cartellino misterioso in caratteri cinesi e nessuna spiegazione in italiano.
In un primo momento avevo pensato che fossero andati in ferie , una famigliola gentile e sempre sorridente, poi sono passati i mesi e il mistero ha finito per non appassionarmi più fino a quando ho cominciato a leggere quegli strani articoli su misteriose stazioni di polizia cinese in Europa con finalità abbastanza vaghe e giustificazioni della loro presenza altrettanto risibili.
Il controllo della repubblica cinese sui cittadini all’estero sembra essere molto capillare , dal sistema delle rimesse economiche alle attività di dissidenti politici , tutto rientra in un calderone di controlli che è sembrato sfuggire per anni alle polizie occidentali.
Mi sembra impossibile pensare che quella sorridente compagnia di cinesi che lavoravano tranquilli nel loro fornitissimo regno potesse nascondere attività irregolari per il loro paese o peggio che complottassero contro la loro patria lontana.
Certo è che da quando leggo certi articoli sempre più frequenti sui nostri quotidiani ho cominciato a guardare con occhi molto più incuriositi a quel cancelletto chiuso sull’emporio del vicolo che sicuramente nasconde ancora tutta la merce e che in nessun modo e in una sola notte penso sia stato possibile portare via.