Oggi è il 25 aprile . Quando non c’era il Covid andavo al corteo che parte dal Monumento ai Caduti e poi proseguivo cantando sempre Bella ciao.
Sul mio terrazzo metto il tricolore , un omaggio a mio marito che fu giovane partigiano, ma dentro di me canto ancora Bella ciao , anzi la canto insieme a lei : la rossa splendida Milva che ci ha lasciati per sempre in questa vigilia di festa.
La ricordo in bianco e nero a Sanremo , colpiva la sua voce forte naturale di contralto, la chiamavano “la pantera di Goro “ perché in quegli anni alle nostre cantanti davano questi soprannomi da balera , ma la ricordo soprattutto quando ormai affermata e raffinata cantante la vidi sul palco della Scala : era piccola con la sua grande voce e solo la sua grande chioma rossa brillava sotto i riflettori .
Cantava Brecht : “I sette peccato capitali “, poi la sentii di nuovo Jenny delle Spelonche alla Fenice di Venezia nell’”Opera da tre soldi”.
Ormai Milva cantava all’Olimpia a Parigi ,cantava a Berlino e forse ormai era più famosa in Europa che in questo nostro paese tutto sommato piccolo per lei.
Dichiaratamente di sinistra , non nascose mai le sue idee e a lei vennero autori importanti per dedicarle una canzone : Theodorakis e Battiato : bellissima la sua Alexaderplatz e forse la più bella è La rossa di Jannacci.
Ha cantato I canti per la libertà e le canzoni popolari : dalla Filanda a Addio a Lugano bella…
Oggi la sua voce riempie i miei ricordi , per fortuna agli artisti è dato il grande privilegio di restare anche dopo la vita : in questa ricorrenza la tua voce accompagna il ricordo e indica la speranza di un futuro , ciao Milva , bella ciao!