Le ricette della nonna

Visto che tutti parlano della pandemia, visto che i virologi magari in contrasto fra di loro ne parlano , visto che i giornalisti  dai catastrofistici ai minimalisti ne parlano , visto che trovano spazio anche i cretini negazionisti anche la nonna vuol dire la sua e lo fa alla luce di alcune piccolissime esperienze familiari che forse però un certo peso ce l’hanno.

Cominciamo dai bambini : per ogni controllo scolastico abbiamo lo sport , irrinunciabile, del pomeriggio e un paio di feste di compleanno alla settimana.

Allora invece di colpevolizzare la scuola non cominciamo davvero a mettere nella testa dei genitori , prima che nelle regole scritte , questo semplice criterio di selezione dell’irrinunciabile?

Per gli adolescenti vale lo stesso discorso , con un’aggravante in più ,perché loro , i ragazzi , sono in grado di capire anche meglio ciò che sarà utile in futuro nella loro vita e a meno che non si tratti di aspiranti a ragione di atleti olimpionici in pectore tutte le tentazioni extra scolastiche possono tranquillamente essere sospese per un tempo necessario , perché tutto sommato il loro il tempo necessario per vivere ce l’hanno ancora tutto davanti. 

Ma la banale idea di affittare tutti i pulmann che giacciono inutilizzati e che servivano per le gite scolastiche e turistiche per alleggerire la calca sui mezzi pubblici non è venuta a chi avrebbe dovuto prevedere quello che sta succedendo?

Per gli adulti giovani : ma è proprio irrinunciabile l’apericena ? la più orribile delle parole inventate recentemente .Per non parlare del’idiozia di avere riaperto le discoteche , da lì sono ricominciati i veri grossi guai di questa nuova recrudescenza virale.Mi risulta che si campasse lo stesso senza , magari anche prendendo in mano un libro che non mi risulta scotti le mani.

Per i grandi , e la categoria è vasta perché tutti si sentono ancora “ragazzi” e questo credo arrivi tranquillamente ai sessantenni : si muore senza il campionato di calcio ? si muore senza il cenino del sabato col gruppo? si muore senza il calcetto e la palestra ?

Mi pare di no , semmai si muore di Covid se non si rinuncia a tutte queste piacevolezze e se non si muore di Covid si muore perché con le misure che verranno prese si morirà di fame con la perdita di milioni di posti di lavoro.

In quanto a noi vecchietti la ricetta sarebbe : state a casa  o nel peggiore dei casi stare nelle RSA, non ci rompete ,abbiamo cose serie a cui pensare.

Ma guarda un po’ , noi vecchietti siamo quelli che abbiamo poco tempo davanti e stiamo ben attenti a non sciuparlo : siamo quelli con la mascherina sempre sul naso e siamo anche una specie di guardia civil di controllo per le strade , in mancanza di controlli più seri che non ci sono .

Siamo quelli che vorrebbero andare a teatro e come ha giustamente e lapalissianamente detto il Maestro Pappano : a teatro si sta zitti e fermi , si ascolta e non si parla .

Invece no , a noi spetta la punzione più amara , contingentati in tutto : file mostruose per entrare nelle mostre , numeri risicati nei teatri , penalizzati nei trasporti ridotti e le sera …tutti a rincitrullirsi  davanti alla TV.

In attesa del vaccino che forse , ma non sa sa bene quando , arriverà , ma forse per noi ahimè sarà sicuramente troppo tardi.

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