L’arte dell’addio

Premesso che non capisco niente di tennis , sport che ho sempre trovato un gioco molto elegante e misterioso per come si gioca e soprattutto come si forma il punteggio ( a questo proposito una mia cara amica tennista aveva perso vanamente il tempo per spiegarmi il complesso meccanismo del calcolo punti ) mi ha colpito leggere oggi che anche Nadal , uno dei grandi tennisti del nostro tempo ha deciso che sia venuto anche per lui il tempo del ritiro.

Già l’uscita del mitico elegantissimo Roger Federer aveva lasciato scie di rimpianto tra tutti coloro che ne avevano seguito la fantastica carriera e ora anche un altro splendido quarantenne pensa al ritiro.

Ho pensato intensamente a loro per analogia quando mi sono ricordata   di un mito di quella che fu un tempo una delle mie grandi passioni , la danza  ,una diafana danzatrice che  al culmine di una strepitosa carriera aveva deciso di uscite letteralmente di scena con un bellissimo canto del cigno : la sua fantastica  Signora delle Camelie di cui pochi giorni fa ripassava sul canale Classica un documentario relativo alla costruzione del famosissimo balletto.

Alessandra Ferri , sono parole sue , ha preferito uscire di scena nel momento della sua massima capacità di danzatrice e soprattutto della sua grande qualità di interprete .

Uscire dalla comune nel momento del massimo splendore non riesce a tutti , si ama troppo la scena , si ama o si crede di amare tanto il proprio ruolo nel mondo variegato della fama e forse non si coglie abbastanza   quel fascino sottile che lascia un protagonista o una protagonista che si fa rimpiangere .

La lunga carriera di Placido Domingo , un grandissimo tenore che ha dominato la scena nel secolo scorso non credo cha abbia allungato il suo mito passando , con evidente e inevitabile maestria scenica  e continuando a cantare nel ruolo di baritono ben oltre il limite che avrebbe dovuto segnare , a mio avviso , un saggio e valido addio alle scene.

L’arte dell’addio : mi viene in mente la Sinfonia di Haydn , cominciano a suonare in tanti, poi piano piano escono tutti e rimare un solo strumento a segnare il silenzio della fine,

Ma forse questa è un’arte rara , sicuramente più consona a tempi lontani e porta  in un sé un vago sapore settecentesco.

One thought on “L’arte dell’addio

  1. Haydns Abschiedssymphonie ist eine Demonstration, weil die Musiker endlich nach Haise wollten…..

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