Ho aspettato con ansia lo speciale sulla mostra di Wermeer di Amsterdam annunciata con gran pompa dal Canale Classica , lo metto anche in registrazione e alla fine l’unica cosa che mi è venuta in mente di dire : tutto qui?
Intanto bisogna dire per onestà che questa splendida mostra non è la prima che in terra d’Olanda aveva radunato quasi tutte le opere di Wermeer in giro per il mondo , infatti ero stata all’Aja nel 1996 al Mauritshuis per vedere una splendida mostra , quella sì davvero la prima ,che radunava due terzi di tutta la produzione del pittore .Probabilmente mancavano i tre della Frick Collection come hanno detto i valenti presentatori , ma il resto c’era davvero tutto.
Anzi c’era anche una bella mostra a Deft molto esaustiva ( Deft Masters , Contemporaries of Wermeer) che introduceva con intelligenza il mondo della pittura contemporanea al grande pittore .
Ho ritrovato il catalogo , colto e bellissimo nel quale c’era anche il deplian della mostra di Deft e , ciliegina sulla torta, una mostra su Friedrich al museo Van Gogh. Una tre giorni olandese che ricordo ancora con emozione.
Ricordo anche di avere aggirato la rigida tempistica che permetteva di sostare ben poco davanti ai quadri da me furbescamente violata semplicemente facendo perdere le mie tracce nelle altre sale del ricchissimo museo.
Sono stata così , “bergottianamente” una buona mezz’ora in più da sola davanti alla Veduta di Deft,.
In questo speciale sulla mostra però mi è mancato un momento magico : tra le dotte dissertazioni di illustri personaggi mi è mancato il più bell’omaggio mai scritto sulla lattaia .
Lo scrisse Wislawa Sztymborska ed è intitolato Wermeer.
Finchè quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella
il Mondo non merita
la fine del mondo.