La classe operaia

L’inizio dei Campionati del mondo di calcio in Quatar non ha per me interesse alcuno , lo confesso e non solo perché l’Italia non gioca , cosa che francamente non mi procura turbamenti.

Ma un articolo su Repubblica  di oggi  segnala un  fenomeno legato allo sfruttamento dei lavoratori stranieri che hanno lavorato alla costruzione degli stadi e di tutte le strutture relative allo svolgimento della manifestazione.

Mi è così tornato alla memoria un ricordo che mi aveva molto colpito l’unica volta che , visto che costava poco e che era una sulla carta una piacevole crociera in pieno inverno, era andata con una amica a Dubai e dintorni  incuriosita dalle foto degli strabilianti grattacieli che sortivano dalla sabbia.

Premetto che non rimasi affascinata dal viaggio in sé , né dalle  meraviglie promesse dai  depliants.

Però come sempre imparai qualcosa della geografia di quei paesi allineati nel Golfo e se mi rimase la voglia di tornarci fu solo in Fujera , l’unico emirato ancora genuino e con bei panorami che purtroppo vidi solo di sfuggita.

Ma la cosa che mi colpì in maniera forte fu l’enorme differenza tra i biancovestiti , ricchissimi abitanti degli Emirati e la moltitudine di operai , come povere formiche silenziose che lavoravano intorno alle faraoniche costruzioni.

Erano tutti in tute blu , anche dal colore degli abiti li riconoscevi nettamente : egiziani , indiani , cingalesi , tutti confusi a mangiare velocemente nelle rigorosamente veloci pause pranzo.

Volli vedere dove dormivano e capii che esistevano  intere baraccopoli di lamiera ai margini del deserto, dove , come formiche operose si ritiravano la notte ammassati e sfiniti dalla stanchezza.

La mia amica non aveva avuto lo stesso mio senso di repulsione , lei guardava ammirata i  lussuosissimi alberghi , le fontane zampillanti , la bellezza scintillante dei grattacieli di cristallo e di luce.

Leggendo oggi un articolo che mi confermava quello che avevo intravisto in una modestissima crociera una diecina di anni fa sono andata a ricercare la foto che , sfidando il divieto della guida biancovestita avevo fatta agli operai in Bahrain , mangiavano di nascosto su uno scoglio dietro il meraviglioso teatro dell’Opera che stavano costruendo.

La mia testimonianza di “ cronista” a conferma di quello che ho letto anche oggi.

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