Infine parliamo di lui , il motivo della mia fissazione e anche della facile ironia di tutti coloro , a cominciare dai miei figli che da anni mi prendono in giro per la mia kaufmmaniana passione .
Lo scoprii tanti anni fa , quando era ancora facile avvicinarlo , quando non era lo “stratenor” conteso dalle folle di tutto il mondo , quando non c’era ancora quella specie di diritto di progenitura vantato da chi invece lo ha scoperto tanti anni dopo.
Anni in cui lui ha intelligentemente costruito la sua infinita carriera , sempre col sorriso di chi in fondo si diverte davvero a fare quello che gli piace : cantare e cantare con curiosità passando di ruolo in ruolo , seminando successi , accompagnato sempre da quella sua risata clamorosa , una specie di sipario dietro il quale ha nascosto le difficoltà e una certa teutonica volontà di mantenere con discrezione la vera distanza anche con il suo pubblico adorante.
Tutti sanno che arrivare a cantare il Tristano è stata per lui una lenta e inesorabile salita verso il suo personale Everest .
Ci è arrivato lentamente, costruendo anno dopo anno la sua preparazione al ruolo ,e come ha detto un gentilissimo capo dell’impeccabile organizzazione del BSO al quale avevo affidato un messaggio personale per Jonas : lei che ne pensa? A me pare che il Corona ( qui il Covid lo chiamano così) gli abbia fatto bene !
In effetti ci è arrivato in grandissima forma , accompagnato dalla fida partner amatissima Anja e soprattutto da quel mago incredibile , capace di sostenere , accompagnare , sfidare ed esaltare il tenore che risponde al magico nome di Kiril Petrenko.
Durante lo spettacolo ad un tratto mi sono ritrovata a pensare quello che Jonas disse quando qualcuno ammirato gli chiedeva il perché della sua immedesimazione nel Werther : è tutto scritto nella musica ! Non c’è altro da fare .
Non c’è altro da fare , Kaufmann si è anche vampirizzato Tristano. Da oggi in poi tutti dovranno misurarsi con lui per interpretare questo fantastico ruolo.
Spero di vederlo il 31 luglio in streaming. Ho visto la versione australo-britannico di Aix verso le tre di mattina, e sono rimasta tanto male che alla fine dell’atto primo l’ho abbandonato e mi sono rimessa a letto. Regista Simon Stone non è contento se non cambia la storia (anche se Tote Stadt gli è riuscito).
Ho tanto voglia di vedere e sentire la bellezza e l’intelligenza di Anja in questo ruolo.
Les amants d’un jour, hai ragione. Moi j’essuie les verres/Au fond du café….ma è di Edith Piaf.
veramente brutta la messinscena di Aix…
E’ vero la canzone è della Piaf , ma esistono tante versioni : quella italiana si chiama : Albergo a ore e la cantavano sia la Vanoni che Gino Paoli. più ovviamente anche Aznavour