Sono italiana con una felice vocazione europea : mi ricordo che già da ragazzina mi piaceva definirmi cittadina del mondo.
Del mio paese amo l’arte , la musica , la natura che fu con noi benigna , amo anche il Rinascimento che fece belle le nostre città.
Purtroppo però il nostro è quel bel paese nel quale è molto difficile tenere alta la testa contro la corruzione che genera un potere marcio ed è troppo facile imputare alla matrice cattolica la nostra facilità al perdono , all’assoluzione senza critica.
Per esempio grave offesa e scandalo ha provocato nei poveri provincialissimi italiani l’essere stati esclusi da incontri internazionali nei quali non siamo stati invitati.
Giustamente un intelligente inviato da Bruxelles ha commentato che questa esclusione l’abbiamo commentata solo noi italiani perché quelli che erano stati invitati lo erano per varie ragioni del tutto istituzionali , certamente non fatte ad excludendum.
Abbiamo evidentemente un grave complesso di colpa ,evidentemente ci offendiamo per poco .
Ma siamo anche capaci di trovare nei momenti più drammatici e crudeli una forza colletitva che ci riscatta da tante ambiguità e incertezze storiche.
Fortunatamente in questo momento le persone che guidano le nostre più alte istituzioni sono ben degne e questo mi fa comunque bene sperare , solo che vorrei non fossimo solo bravi a trovare forza e coerenza solo nei momenti tragici della storia.
Nessuno si augura guerre e pandemie : cerchiamo di essere degni del nostro passato senza avere bisogno di eroi .