Il Doktor Faust

Qualche anno fa a Monaco di Baviera vidi una strana mostra che mi colpì in modo particolare : il suo titolo era Du bist Faus.  Tu sei Faust)

Dentro un labirinto di specchi tra immagini che si rincorrevano attraverso il mito faustiano ci si specchiava in maniera provocatoria.

Stranamente ieri a Firenze nel mettermi all’ascolto di un’opera rara e straordinaria di Ferruccio Busoni la mia memoria è tornata  quell’esperienza sedimentata nel mio ricordo.

All’apertura del bellissimo intelligente raffinato spettacolo tutti in scena erano cloni di Faust : dalla moltitudine di persone uguali , ma che ripetevano dietro la maschera il volto di Ferruccio Busoni piano piano emergevano i personaggi mentre uno splendido coro in quinta invocava Pax!

Quel Ferruccio Busoni  , italiano di nascita e tedesco di formazione culturale , musicista e intellettuale in bilico tra due culture di cui era comunque egualmente intriso pensò per molti anni di dedicare una sua opera al mito faustiano e ne scrisse sia il libretto che la musica, non osando sfidare Goethe ,piuttosto pensando alla tradizione germanica dei Puppenspiel ( il teatro di burattini).

Il testo in tedesco , la musica piena di riferimenti ai musicisti del suo tempo , si va da Mahler a Strauss , ma è un gioco inutile perché l’originalità preziosa della composizione resta a sé , elegante e unica.

Onore e vanto del Maggio Musicale Fiorentino avere ripreso questa straordinaria opera che proprio a Firenze debuttò nel lontano 1942 e fu poi ripresa una sola volta nel 1964.

Questa era comunque una prima volta perché era data in edizione originale tedesca e Davide Livermore ha realizzato il suo spettacolo più appagante e più riuscito intervenendo con enorme rispetto della partitura e risolvendo i difficili passaggi attraverso l’uso estremamente funzionale delle video proiezioni.

Merito grande va a tutti coloro che hanno partecipato alla felice riuscita dell’operazione.

Cominciando da un grandissimo baritono e attore interprete di Faustus :Dietrich Henschel , dal tenore che interpreta Mephistopheles, al grande direttore del magnifico coro del Maggio Lorenzo Fratini.

Un encomio particolare al direttore d’orchestra  Cornelius Meister , che ebbi occasione di conoscere già anni fa a Salisburgo , allora giovanissimo e oggi direttore stabile a Stoccarda.

Con grande dispiacere Firenze non ha risposto come avrebbe dovuto al richiamo di un così importante evento che va a onore e vanto del Sovrintendente Pereira , avvilito semmai da beghe paesane che ne mettono in dubbio la permanenza in un teatro da lui tanto valorizzato e che meriterebbe ben altro plauso.

Uno spettacolo così , intelligente e raro avrebbe meritato platee molto più affollate , anche se a onor del vero all’ultima replica c’erano praticamente tutti gli abbonati che ci tornavano per la seconda o anche terza volta.

L’opera non finita , l’opera inconclusa perché forse proprio non si può chiudere un cerchio nella nostra esistenza , si conclude in sospeso . Come il povero dottore assetato di sapere e schiacciato dalla sua sete di conoscenza meritava davvero la visione .

Questi miei appunto frettolosi , dopo giorni di silenzio , meritano un secondo approfondimento , ci tornerò molto presto.

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